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Greenwood: "serve un'adeguata espansione monetaria"

4/14/2015 | Redazione Advisor

Le deboli politiche studiate dalla BCE sono del tutto inadeguate per rimettere in moto l'economia reale europea.


Le deboli politiche studiate dalla Banca Centrale Europea sono state del tutto inadeguate per raggiungere un’adeguata espansione monetaria, condizione indispensabile per rimettere davvero in moto l’economia reale europea. Ad affermarlo John Greenwood (nella foto), capo economista di Invesco, che ritiene possibile nel 2016 e 2017 "una ripresa stabile nella Zona Euro: solo una vera crescita della moneta farà terminare la deflazione e ristabilirà tassi di interesse positivi”.

 

“Tuttavia" continua Greenwood "le deboli politiche studiate dalla Banca Centrale Europea sono state del tutto inadeguate per raggiungere questo obiettivo. I tassi di interesse in Europa e nella Zona Euro, infatti, sono bassi perché la crescita della moneta è stata troppo ridotta, per un periodo eccessivamente lungo, non perché le condizioni monetarie in Europa siano accomodanti”.

 

Inoltre, secondo l'economista di Invesco, il taglio dei tassi di interesse è stato eccessivamente limitato e in ritardo, mentre i cambiamenti della politica sui tassi hanno inseguito, anziché guidato, l’andamento discendente dei tassi di mercato. In secondo luogo, anziché mettere in pratica politiche tali da permettere l’espansione della base monetaria e del credito, l’azione della BCE si è limitata a poche operazioni di scambio (swap) con le banche commerciali che non hanno avuto quasi nessun impatto sulla disponibilità della base monetaria e del credito per famiglie ed imprese.

 

Infine, anche la versione di Quantitative Easing (QE) messa in pratica dalla BCE e avviata a marzo è pensata principalmente per espandere il bilancio della BCE, piuttosto che per incrementare i depositi delle banche commerciali o per aumentare le disponibilità finanziarie di aziende e consumatori. “Ne consegue che più i tassi di interesse scendono in territorio negativo, peggiore sarà la deflazione per l’Europa e la zona Euro. È pertanto necessario che BCE ed altre Banche Centrali Europee (in particolare Svezia e Danimarca) assicurino che la crescita della base monetaria acceleri abbastanza per supportare una ripresa sostenuta, indipendentemente da quello che accadrà ai tassi di interesse” conclude Greenwood.

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