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Europa, tra limiti e opportunità. Ecco la ricetta di Dargnat (BNP Paribas IP)

12/3/2014

Se dovessimo sintetizzare in due parole i problemi dell'Europa dovremmo parlare di medicamento antalgico e abulia. Ma se guardiamo al mercato azionario...


Se dovessimo sintetizzare in due parole i problemi dell'Europa dovremmo affidarci al linguaggio medico-scientifico e parlare di medicamento antalgico e abulia. Ne è convinto Christian Dargnat, ceo di BNP Paribas Asset Management e presidente di BNP Paribas Invesment Partners SGR Italia, che ha presentato a Milano le prospettive del mercato per il primo semestre 2015.

 

Prospettive che, appunto, sono condizionate sul fronte europeo dall'atteggiamento antalgico (ovvero antidolorifico) generato da "Mario Draghi che, da quando ha affermato che avrebbe fatto di tutto per salvare l'euro, è, effettivamente, intervenuto in maniera puntuale e intelligente evitando problematiche maggiori" ha affermato Dargnat che condivide le scelte fatte finora dalla Bce ma ritiene anche importante assistere ora ad un vero e proprio cambio di passo da parte della politica dei paesi europei. "I politici soffrono di abulia" ha affermato provocatoriamente il presidente di BNP Paribas IP SGR Italia: "non hanno il coraggio di prendere decisioni importanti e in grado di avviare le riforme strutturali di cui tutti parlano". E' per questo che quando si parla di Europa le previsioni di crescita economica non vanno oltre lo 0,6% ma sarebbe un errore farsi annebbiare da queste cifre.

 

"L'Europa offre delle interessanti opportunità, soprattutto dal punto di vista azionario" ha affermato Dargnat che per il 2015 conferma l'intenzione dell'asset manager di sovrappesare il mercato azionario e in primis quello europeo che dovrebbe vedere nel 2015 migliorare la propria situazione. "Sono cinque i motivi che ci spingono a considerare l'equity europeo particolarmente interessante" ha chiarito Dargnat. "Il primo è la politica monetario che nel 2015 sarà ancora più accomodante rispetto a quanto visto quest'anno. In secondo luogo sarà favorevole anche la politica fiscale in Europa, magari non assisteremo a riduzioni delle imposte ma non sono previsti aumenti. Terzo dovrebbe continuare a svalutarsi l'euro e, dal momento che ad oggi è troppo forte rispetto ai nostri bisogni, lo considero un fattore positivo. Quarto dovremmo assistere ad un andamento positivo del credito bancario che nel 2014 era bloccato dalla lunga attesa degli esiti degli AQR. Infine" conclude Dargnat "la riduzione del 40% del costo del petrolio potrebbe generare nel corso dei prossimi mesi reazioni positive in Europa in termini di andamento dei consumi e di fiducia degli investitori". 

 

Per il resto Dargnat prevede opportunità anche sul fronte equity americano, visto anche le previsioni di crescita degli Stati Uniti e il ritorno di fiducia nel paese, mentre guarda con più cautela all'equity giapponese, che ancora non ha visto tutti gli effetti dell'Abenomics. "Effetti non ancora molto chiari" spiega Dargnat. 

 

E a livello obbligazionario? "Visti i tassi così ridotti difficile trovare opportunità in questo ambito" risponde Dargnat. "A livello di obbligazioni governative non ci sono elementi negativi ma non ci sono rendimenti. Meglio il mondo corporate e in particolare gli high yield".

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