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Gestore della settimana - "La BCE non ferma i ribassi dei bond"

9/29/2014 | Redazione Advisor

de Larouziére (Natixis AM): "Rimaniamo più difensivi del consenso di mercato e privilegiamo una duration neutrale, perché riteniamo che l'annuncio della BCE potrebbe..."


Cosa accadrà al mondo obbligazionario dopo le azioni della BCE? Si aprirà un periodo di rialzi o avremo ancora delle perdite nel settore? AdvisorOnline.it lo ha chiesto a Olivier de Larouzière, Managing Director e Responsabile Investimenti Obbligazionari Euro di Natixis AM, protagonista della nostra rubrica settimanale "Gestore della settimana".

 

Quali sono stati a suo avviso gli effetti delle ultime dichiarazione della BCE sui mercati obbligazionari
In seguito all'annuncio della BCE, la curva di riferimento dell'euro non si è praticamente mossa. Benché i rendimenti fino a 3 anni siano ormai chiaramente in territorio negativo, il mercato si è mostrato più preoccupato ad agosto, quando il tasso tedesco a 10 anni ha infranto la barriera dell'1% e là è rimasto. In quel momento, il nostro scenario centrale comprendeva già rendimenti inferiori, ma non di tale entità.
Sulla scorta di questo cambiamento, Natixis AM ha proceduto a una nuova valutazione della previsione di fine anno per i Bund decennali, per i quali ipotizziamo ora un'evoluzione su valori compresi tra l'1,25% e il 2%, perché riteniamo che i livelli attuali siano eccessivi e che, da adesso a fine anno, assisteremo probabilmente a un'impennata delle curve dei rendimenti dei titoli di Stato.

 

Come crede si muoveranno i tassi da qui alla fine dell’anno?
Se la strategia della BCE si rivelasse corretta, le aspettative su crescita e inflazione dovrebbero migliorare, offrendo implicitamente la sponda a successivi rialzi dei tassi. Inoltre, pensiamo ancora che, verso la fine del 2014 o successivamente, i tassi potrebbero portarsi sui valori alti di questa fascia, nel momento in cui i rendimenti USA cominceranno probabilmente a reagire alla stretta annunciata dal FOMC della Fed per il 2015.

 

Che strategia avete sui bond governativi?
Nel corso dell'anno, le nostre strategie sui governativi hanno beneficiato di un posizionamento periferico lungo. Benché gli annunci attuali influiscano solo indirettamente sui differenziali dei governativi, tassi core inferiori implicano essenzialmente un carry più interessante negli spread dei paesi periferici. Questa dinamica dovrebbe contribuire a comprimere ulteriormente gli spread. Perciò, considerato l'andamento di progressiva riduzione dei differenziali periferici dall'inizio dell'anno, ci attendiamo ora che gli spread dell'Italia evolvano tra l'1% e il 2% rispetto ai tassi tedeschi. I tassi spagnoli dovrebbero rimanere tra lo 0,9% e il 2% sopra a quelli tedeschi. Le nostre strategie restano quindi in sovrappeso sui periferici.

 

Qual è la vostra posizione sulla duration?
A partire da giugno, le nostre strategie sui tassi d'interesse si sono tenute su duration da neutrali a lunghe e, dall'inizio dell'anno, questa scelta è stata premiata. Rimaniamo però più difensivi del consenso di mercato e privilegiamo una duration neutrale, perché riteniamo che l'annuncio della BCE comporti ancora un rischio di ribasso anche per i bond.

 

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