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8/22/2014 | Redazione Advisor
Nel mirino del Financial Stability Board potrebbero finire un maggior numero di fondi comuni del previsto. L'esito della consultazione avviata a gennaio di quest'anno dal FSB e dallo IOSCO (organizzazione che riunisce le Consob internazionali) potrebbe portare ad un allargamento del numero di soggetti considerati Sifis (ovvero di importanza sistemica) e ad un giro di vite ancora più aggressivo.
A rivelarlo l'agenzia Reuters che, citando fonti vicine alle istituzioni, parla di possibili restrizioni nell'attività di sottoscrizione e rimborso, nei periodi di alta volatilità dei mercati, per tutti i fondi comuni considerati Sifis. Una novità che dovrebbe riguardare molti più strumenti del previsto del momento che, sempre secondo le fonti citate da Reuters, i criteri di selezione degli strumenti considerati Sifis potrebbero cambiare.
Il criterio iniziale, che ricordiamolo prevedeva una classificazione dei fondi comuni in "fondi di importanza sistemica" solo nel caso in cui gestissero più di 75,5 miliardi di euro (pari a 100 miliardi di dollari), è stato fortemente criticato da Efama (federazione che rinunisce le Assogestioni europee) e per questo sembra che il FSB sia pronto a cambiarlo. La scelta potrebbe allargare di molto il raggio di azione del FSB dal momento che sembra prendere piede l'ipotesi di classificare i fondi comuni sulla base delle strategie di investimento. Le linee guida adottate dai gestori per selezionare gli investimenti, e non più le masse gestite, potrebbero diventare l'elemento fondamentale per stabilire l'effettivo rischio sistemico di un fondo comune.
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