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Anima, dopo l'IPO una nuova acquisizione

3/31/2014 | Redazione Advisor

La quotazione non sarà un punto di arrivo ma una tappa di un progetto di crescita che potrebbe prevedere anche nuove operazioni straordinarie. Fissata la forchetta dell'IPO


La quotazione non sarà un punto di arrivo ma una tappa di un progetto di crescita che potrebbe prevedere anche nuove acquisizioni. E non solo. È questo il messaggio trasmesso oggi da Marco Carreri, Claudio Bombonato e Alessandro Melzi D'Eril, rispettivamente a.d., presidente e cfo di Anima durante la conferenza di presentazione dell'initial public offering (IPO) della società di gestione, iniziata oggi e che si concluderà il prossimo 10 aprile 2014.
 
In particolare, Carreri ha sottolineato l'intenzione di voler "continuare a crescere sia come masse gestite sia come utile netto" ha affermato l'a.d. che ha presentato un piano di sviluppo "fortemente orientato alla crescita organica" ma che non dimentica l'M&A: "abbiamo un Dna di aggregatore, siamo interessati a valutare opportunità di crescita" con acquisizioni. Nomi al momento non ne sono emersi ma una cosa è certa: "dovranno essere realtà affini ad Anima come avvenuto, ad esempio, con Creval".
 
Per quanto riguarda l'IPO i dettagli dell'operazione sono stati presentati da Melzi D'Eril che ha confermato che la quotazione porterà in Borsa il 55% di Anima, azienda valutata tra un miliardo e 1,3 miliardi di euro, secondo il prezzo che verrà fissato all'interno della forchetta indicata tra 3,5 e 4,5 euro. L'offerta avrà per oggetto un massimo di 164.892.260 azioni ordinarie poste in vendita da Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di MIliano, Lauro 42 (interamente controllata da Clessidra SGR) e Prima Holding 2. Alla fine dell'operazione MPS e BPM resteranno azionisti della società, rispettivamente con il 9,90% e il 14,72% massimo, mentre Lauro 42 non andrà oltre ad una partecipazione dell'8%.
 
Di fronte alla stampa Bombonato ha infine sottolineato il valore dell'industria del risparmio gestito e dei fondamentali di Anima, che ha visto passare l'utile netto dagli 8 milioni del 2011 ai 120 milioni del 2013, e spiegato che "dopo la quotazione saremo contendibili, ma per non essere comprati cresceremo". Quanto al dividendo, i vertici di Anima non hanno fornito indicazioni dettagliate: "Questa non è la sede", hanno dichiarato. Comunque, ha precisato il cfo, Alessandro Melzi D'Eril,: "Il dividendo ci sarà. Non sappiamo come, non sappiamo quanto, ma ci sarà. Dipenderà dagli investimenti che effettueremo".
 

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