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Sotto la lente: tutti i dati e le strategie di Franklin Templeton

10/15/2024 | Marcella Persola

Con asset in gestione pari a circa 17 miliardi di dollari al 31 agosto, Franklin Templeton si caratterizza come un eco-sistema in grado di offrire strumenti, servizi e conoscenza.


Con asset in gestione pari a  circa 17 miliardi di dollari al 31 agosto, Franklin Templeton si caratterizza per la volontà di creare una stretta collaborazione con i clienti sul campo. “Per questo motivo, ci aspettiamo di offrire a un numero sempre maggiore di distributori e partner un'esperienza coerente e coordinata che definiamo “Value Beyond Investing” spiega Michele Quinto, (nella foto) country head per l’Italia di Franklin Templeton.

Quali sono gli elementi che caratterizzano il vostro gruppo rispetto agli altri asset manager?

Oltre alle nostre ampie capacità e all'offerta di fondi (compresi i mandati di gestione) nei mercati pubblici e privati, il nostro principale elemento di differenziazione consiste nel fatto che sfruttiamo il nostro vasto ecosistema per dotare i nostri clienti degli strumenti, dei servizi e delle conoscenze necessarie per pianificare attivamente e ottenere risultati migliori.

All'interno di Franklin Templeton ci sono intere divisioni dedicate a questo, come ad esempio: la Franklin Templeton Academy che offre una formazione di consulenza professionale. La Franklin Templeton Academy è un programma globale di educazione finanziaria con oltre 40 corsi online, in aula o tramite webinar live tradotti in molte lingue e disponibili in più di 30 paesi. Offre un curriculum completo per i professionisti finanziari, suddiviso in due categorie principali quali concetti di investimento e sviluppo professionali; il Franklin Templeton Institute che si occupa di ricerca e fornisce la Thought Leadership, esplorando e approfondendo tutte le aree macroeconomiche: prospettive dei mercati finanziari, trend a lungo termine, tecnologia dirompente, D&I e sostenibilità; il Franklin Templeton Digital Assets Services si concentra sull'innovazione e la disruption. Franklin Templeton con il suo team Digital Assets sta adottando strategie innovative per rimanere al passo con la rivoluzione tecnologica, sfruttando l’opportunità di avere il suo headquarter vicino alla Silicon Valley per individuare e investire nelle start-up più promettenti. Le tecnologie chiave includono blockchain, tokenizzazione e intelligenza artificiale (IA). Franklin Templeton offre inoltre soluzioni fintech come il Goals Optimization Engine (GOE), un algoritmo che gestisce gli investimenti basandosi sugli obiettivi personali degli investitori.

Quali elementi hanno influenzato la raccolta negli ultimi mesi?

In Italia la domanda degli investitori è rivolta agli azionari tematici dei settori tecnologia, infrastrutture e climate change che hanno trainato la raccolta. A livello invece di market outlook, secondo la view del nostro team Templeton Global Equity Group, la ripresa degli utili per i titoli azionari globali rimane sulla buona strada, ma non si possono escludere i rischi di un rallentamento dell'economia globale, dell'incertezza elettorale statunitense e dei conflitti geopolitici che potrebbero ancora influire sulle loro prospettive. L'ottimismo, favorito dalle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed statunitense, ha aiutato il mercato azionario globale ad avanzare negli ultimi mesi nonostante l'aumento della volatilità. Continuiamo a vedere opportunità in questo contesto, ma le affrontiamo in modo selettivo, prestando attenzione alle valutazioni e ai fondamentali.

Quali delle vostre strategie hanno premiato gli investitori? Quali sono i vostri fondi flagship?

Le strategie in focus oggi sono quelle che hanno offerto outcome positivi ai nostri investitori. Sono le strategie azionarie dei fondi Franklin Technology Fund, ClearBridge Infrastructure Value Fund e Templeton Global Climate Change Fund.

Guardando al futuro quali sono le vostre aspettative? 

Riteniamo che il futuro si fondi su una stretta collaborazione con i clienti sul campo. Per questo motivo, ci aspettiamo di offrire a un numero sempre maggiore di distributori e partner un'esperienza coerente e coordinata che definiamo “Value Beyond Investing”, un servizio che riflette le esigenze, la cultura e la prospettiva dei nostri clienti. In genere nel nostro settore viene usato il termine “vendita” che però viene male interpretato. Preferiamo, infatti, utilizzare la parola “partnership”, che indica un programma di strategy partnership con il mondo della distribuzione che significa andare ben oltre la semplice distribuzione di uno o più fondi e costruire un’architettura di collaborazione in cui, sempre mantenendo la centralità del cliente, si creino sinergie ed economie di scala tali da rendere il modello egualmente soddisfacente per asset manager e distributori

Il cambio di passo è stato dettato dal passaggio al quale abbiamo assistito tra architettura aperta ad architettura guidata e in futuro ci aspettiamo che ci sarà un profondo cambiamento nella relazione tra asset e wealth manager. Fino ad oggi le case di gestione sono state viste come delle fabbriche prodotto, come generatori di alpha, domani ci aspettiamo che abbiano sempre più un ruolo di gestori di servizi, così come i wealth manager che fino ad oggi hanno incarnato il ruolo di consulenti patrimoniali, domani ci attendiamo che diventino sempre di più dei consulenti esistenziali. Non è solo un cambio di denominazione, ma un passaggio evolutivo. 

Quali altri progetti avete in cantiere?

L’altro grande progetto per il futuro è quello dell'innovazione di prodotto e della disruption che per noi passerà indubbiamente attraverso tokenizzazione e blockchain. Se pensiamo ai prodotti tradizionali, infatti, vediamo che oggi non sono più in grado di offrire l’utilità marginale, lo stesso vantaggio competitivo, cioè, non riescono più ad avere l'impatto commerciale sui clienti che avevano in precedenza. Noi invece abbiamo già attivato due sistemi. Negli USA abbiamo lanciato il primo fondo tokenizzato al mondo, il Franklin OnChain US Government Money Fund su una blockchain pubblica, che utilizza una tecnologia proprietaria interna. Il primo fondo registrato negli Stati Uniti a sfruttare la blockchain pubblica per l’elaborazione delle transazioni e la registrazione della proprietà azionaria. I token BENJI, che operano sulle blockchain Stellar (XLM) e Polygon (MATIC), sono già usati da diversi clienti che possono scambiarsi le quote dei fondi ma anche pagare le loro spese ecc. Sebbene si tratti di un prodotto statunitense, stiamo valutando come sfruttare questa capacità in Europa.

 

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