Mancano ancora i dati di dicembre ma già si può parlare di anno record per il mondo del risparmio gestito che tra gennaio e novembre registra un saldo positivo per oltre 120 miliardi di euro. A spingere la raccolta soprattutto i fondi comuni che da soli registrano flussi per oltre 81 miliardi, al momento il terzo miglior risultato degli ultimi 30 anni (solo nel 1999 e nel 1998 il saldo complessivo dei fondi aperti è stato superiore).

 

Il merito di questi risultati, secondo quando rivelato da Assogestioni, va attribuito soprattutto ai fondi flessibili che chiudono il 2014 con un saldo pari a 39 miliardi di euro, in crescita di circa il 40% rispetto ai 28 miliardi del 2013.

 

A livello di singole società, alla fine del periodo gennaio-novembre 2014, se si considera la raccolta nei soli fondi aperti si mettono in mostra i tre principali gruppi italiani che raccolgono da soli oltre 35 miliardi di euro. Di questi 14,9 confluiscono nelle casse di Intesa Sanpaolo, 11,6 sono da attribuire al Gruppo Generali, e 10 sono nel bilancio di Pioneer Investments.

 

Dietro, nella top ten 2014 per società, si distinguono Anima Holding, con 6,7 miliardi di raccolta netta, Invesco, la prima delle estere con 5,3 miliardi, Deutsche Asset and Wealth Management, con 4,2 miliardi, JP Morgan AM, con 3,7 miliardi, Mediolanum, con 3,6 miliari, Azimut, con 3,2 miliardi, e Schroders, con 3,2 miliardi di raccolta netta complessiva tra gennaio e novembre 2014.