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Lo scenario sui mercati, dalla Fed a Wall Street

8/9/2024 | Max Malandra

Secondo Jamie Dimon (Jp Morgan) la probabilità di recessione è salita dal 25 al 35%, ma i dati sul Pil Usa sembrano smentire questa ipotesi.


Il carry trade su dollaro/yen sembra ormai alle spalle (gli analisti stimano che il 75% delle operazioni sia stato già chiuso), tanto che Wall Street ha proseguito anche ieri il rimbalzo

Ma ora a preoccupare sono i dati sull’occupazione negli Stati Uniti. I dati di ieri hanno indicato una riduzione nelle richieste di sussidi (provando che l’aumento della settimana precedente era davvero dovuto all’uragano in Texas), ma il dato decisivo sarà quello della prossima settimana, che darà un’idea di quanto la Fed voglia tagliare i tassi.

Intanto però Jamie Dimon, Ad di Jp Morgan, afferma che la probabilità di recessione è salita dal 25 al 35%. “C’è molta incertezza là fuori” ha detto Dimon alla Cnbc.

 

Come muoversi allora? “La nostra idea è che, per quanto ci siano segni di rallentamento, prevalga comunque un quadro di soft landing - commenta Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos - L’atterraggio duro rimane solo un’ipotesi, anche se i mercati continueranno a parlarne a lungo. Il solo fatto di parlarne tarperà le ali ai recuperi di borsa, che ci saranno ma saranno nervosi e bisognosi di continue conferme positive”.

Del resto, al netto dei segnali settimanali che vengono dai sussidi di disoccupazione, il Nowcast della Fed di Atlanta stima che al 6 agosto il Pil americano del terzo trimestre sta crescendo a una velocità annualizzata del 2.9%: un dato più da surriscaldamento che da recessione, anche se si rileva come ci sia stanchezza da parte dei consumatori, e le imprese segnalano un certo malessere, per ora concentrato nel manifatturiero.

Nel frattempo i future scontano quattro tagli ai tassi di interesse entro l’anno. Forse un po’ troppi, alla luce delle presidenziali di novembre in cui probabilmente la Fed cercherà di rimanere neutrale.

Del resto, come rileva Bloomberg, a fine anno dovrebbe anche terminare la fase di riduzione del bilancio della Fed, anche se la sua conclusione effettiva dipende da vari fattori, dal ritmo dei tagli ai tassi alle tensioni sui mercati. "Se la Fed taglia per stimolare l'economia, allora il QT probabilmente si fermerà", hanno scritto mercoledì gli strateghi di Bank of America Mark Cabana e Katie Craig in una nota ai clienti. "Se invece la Fed taglia per normalizzare la politica, allora il QT può continuare".

“Ci pare legittimo mantenere un’inclinazione positiva per le borse per i prossimi due tre mesi, ma non sembra prudente spendere tutto subito - riassume Fugnoli - I mercati hanno bisogno di una fase di convalescenza per permettere ai venditori di volatilità di tornare a ripresentarsi sui mercati. Finché la volatilità rimarrà elevata il rischio che un piccolo dato negativo possa compromettere il recupero rimane. Meglio dunque sperare, più che in un rally esplosivo, in una guarigione graduale”.

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