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La BCE taglia i tassi. I commenti dei gestori

9/12/2024 | Daniele Riosa

Come ampiamento previsto, la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di d’interesse di 25 punti base. Vediamo le previsioni degli analisti sulle mosse future


Come ampiamento previsto dagli analisti, la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di d’interesse di 25 punti base: quello sui depositi passa da 3,75% a 3,50%, quello sui rifinanziamenti principali, per l'aggiustamento tecnico causato dal nuovo quadro operativo, scende al 3,65% dal 4,25% e per lo stesso motivo il tasso sui prestiti marginali cala a 3,90% dal 4,50%. Vediamo come i gestori commentano le decisione prese dall’istituto di Francoforte e quali previsioni fanno sulle mosse future.

Kaspar Hense, BlueBay senior portfolio manager, investment grade di RBC BlueBay, ricorda che “come previsto, oggi la Bce ha tagliato nuovamente i tassi al 3,5%. Con l'inflazione headline in rapida discesa, che si prevede scenderà presto al di sotto del 2%, la Bce è ancora in una posizione forte per continuare a tagliare ulteriormente con una crescita che, nella migliore delle ipotesi, è lenta. Prevediamo un altro taglio dei tassi a dicembre e altri tre nella prima metà del 2025 a sostegno dell'economia e ci aspettiamo che i tassi si aggirino intorno al 2,5% a metà del prossimo anno”. 

Sylvain Broyer, chief economist EMEA di S&P Global Ratings, rileva che “a valle della decisione di oggi da parte della Banca Centrale Europea di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base, spiega che “con una crescita dei salari di gran lunga superiore a quella della produttività e un'inflazione dei servizi in ripresa, il Consiglio direttivo non ha motivo di accelerare il ritmo di riduzione dei tassi o di impegnarsi in ulteriori riduzioni dei tassi in questa fase. È improbabile che l'imminente riduzione di 35 punti base del tasso repo abbia un impatto significativo. Sebbene possa fungere da limite massimo per i tassi del mercato monetario nel lungo periodo, le banche sono attualmente poco incentivate ad attingere dai mercati, in quanto il loro fabbisogno di liquidità è pienamente soddisfatto dalla BCE”.

Des Lawrence, senior investment strategist di State Street Global Advisors, sottolinea che “sebbene il recente forte calo dell'inflazione headline nell'Eurozona sia molto positivo, l’aumento concomitante dell’inflazione dei servizi al 4,2% nel mese di agosto solleva un dilemma per la BCE: come evitare di fare promesse eccessive sulla moderazione della politica monetaria (si può dire che ce ne sia stato un accenno nel periodo precedente la riunione di giugno) e tuttavia rispondere alle legittime preoccupazioni per un rallentamento dell'attività che sta acquisendo ritmo e ampiezza, anche se non ancora evidente nei mercati del lavoro. Riteniamo che il tasso di inflazione dei servizi si attenuerà, aprendo così la strada a ulteriori tagli dei tassi nei prossimi mesi”.

Tom Lemaigre, european equities portfolio manager di Janus Henderson, spiega che “i tassi sono stati tagliati di 25 punti base, in linea con le aspettative del mercato, e la BCE ha ribadito che i tassi stessi devono rimanere ristretti per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%. Un aspetto che emerge è che la BCE ha sottolineato come l'inflazione risulti ancora persistente a causa dei salari che ‘continuano a crescere a un ritmo elevato’".

Per Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, “prosegue dunque il processo di allentamento della politica monetaria iniziato a giugno, anche se il ritmo dei tagli sarà graduale e sarà determinato dalla velocità con cui l’inflazione si avvicinerà all’obiettivo del 2% stabilito dalla Fed. Nonostante le preoccupazioni per l'indebolimento della crescita, le pressioni inflazionistiche rimangono consistenti, in particolare nel settore dei servizi. Appare ormai chiaro quanto il Consiglio Direttivo stia seguendo un approccio data dependent e dovrà valutare la risposta dell’inflazione alla mossa di oggi prima di considerare ulteriori tagli. Un nuovo taglio dei tassi in ottobre al momento non appare scontato”. 

Secondo Kevin Thozet, membro del comitato investimenti di Carmignac, “la BCE deve affrontare un delicato equilibrio. L'inflazione è scesa più dei salari e la fiducia dei consumatori non mostra segni di miglioramento. I dati sulla crescita economica e sulla produttività sono deboli, e le prospettive di una politica fiscale orientata all'austerity per il 2025 stanno crescendo. Quindi, contrariamente alla Fed, che sembra orientata verso un vero e proprio ciclo di allentamento, il rischio per la BCE è quello di optare per un approccio più cauto, con un primo taglio o due tagli ravvicinati seguiti da una pausa. Tale divergenza è particolarmente evidente nei mercati obbligazionari, dove i tassi in euro registrano una sottoperformance rispetto a quelli in dollari. Inoltre, un diverso approccio in materia di politica monetaria solleva anche dubbi sul possibile apprezzamento dell'euro, il che non aiuterebbe la competitività dell’area, per giunta in una fase di rallentamento della crescita, un tempismo particolarmente sfavorevole. La BCE dovrà alla fine fare più dei sei tagli prezzati per i prossimi dodici mesi. Ma il rischio è che lo faccia troppo tardi, con impatti negativi dovuti allo sfalsamento temporale tra decisioni di policy ed effetti sull’economia reale, in particolare sul mercato del lavoro”.

Gurpreet Garewal, macro strategist global fixed income di Goldman Sachs Asset Management, guarda al futuro: "Un ciclo di allentamento più rapido verso un tasso terminale più basso potrebbe verificarsi prima di quanto suggeriscano le attuali quotazioni di mercato. In estate, il turismo, gli eventi sportivi e i concerti hanno stimolato l'attività e l'inflazione nel settore dei servizi, ma si prevede che entrambe si raffreddino al cambio di stagione. Il rallentamento della crescita dei salari può potenzialmente frenare l'inflazione dei servizi, fattore che, unito ai crescenti rischi di crescita al ribasso, potrebbe indurre la BCE ad accelerare il ritmo della normalizzazione della politica monetaria nel 2025, rispetto a quello trimestrale adottato nel 2024".

Felix Feather, economist di abrdn, spiega che “non ci sono state sorprese, né in merito all'ultima decisione di politica monetaria della BCE - che ha visto un taglio del tasso di deposito pari a 25 punti base – né per quanto riguarda le indicazioni contenute nel comunicato stampa che l'ha accompagnata.  È importante notare che il comunicato stampa si è concentrato soprattutto sulle prospettive dell'inflazione, menzionando solo di sfuggita il continuo rallentamento della crescita dell'Eurozona. A nostro avviso, questo testimonia la cautela dei policymaker. Ci aspettiamo quindi che la BCE si muova lentamente per normalizzare la politica, a meno che non si verifichi un rapido deterioramento delle prospettive di crescita”.

Antonella Manganelli, a.d. di Payden & Rygel Italia, ricorda che “la banca centrale ha inoltre annunciato che abbasserà di 0,6 punti percentuali anche gli altri due tassi di interesse di riferimento nell'ambito di una revisione del proprio quadro operativo, con l’obiettivo di ridurne il divario con il tasso di deposito, attraverso il quale si indirizza la politica economica. Infine, Lagarde ha ribadito durante la conferenza la dipendenza delle prossime mosse dai dati macroeconomici, e non da un solo dato puntuale. Avendo trasmesso un tono più neutrale possibile, sembra che la possibilità di un ulteriore taglio ad ottobre rimanga ancora in corsa. La reazione dei mercati è stata abbastanza attenuata. L’euro é leggermente salito, mentre i tassi delle obbligazioni governative dell’area euro si sono mossi al rialzo, ma non in modo eccessivo ed in linea con il trend già registrato in giornata":

David Zahn, head of european Ffxed income di Franklin Templeton, ritiene che “la BCE taglierà i tassi fino a raggiungere una posizione neutrale intorno al 2%, presumibilmente al ritmo di una volta al trimestre, con il prossimo taglio previsto a dicembre.  Le nuove previsioni macroeconomiche pubblicate sono tuttavia interessanti in quanto probabilmente continuano a sovrastimare la crescita nei prossimi due anni e vedranno continue revisioni al ribasso nei prossimi cicli di previsione.  Il ciclo di taglio dei tassi della BCE potrebbe accelerare se la crescita continuerà a deludere. Nel complesso, il ciclo allentamento della BCE continua a sostenere i mercati obbligazionari europei.  I titoli obbligazionari a più lunga scadenza potrebbero diventare ancora più interessanti se il mercato iniziasse a credere che la BCE fosse in ritardo rispetto alla curva”.

Per Konstantin Veit, portfolio manager di PIMCO, “data l'inflazione interna ancora elevata, che riflette in gran parte le persistenti pressioni sui prezzi nel settore dei servizi, la politica monetaria rimarrà restrittiva. Il flusso di dati dei prossimi mesi deciderà la velocità con cui la BCE eliminerà ulteriori restrizioni. Data la funzione di reazione della BCE, prevediamo che continuerà a ridurre i tassi nelle riunioni caratterizzate dalle proiezioni dello staff dell’Eurosistema e ci aspettiamo il prossimo taglio dei tassi a dicembre. Ci aspettiamo che il Consiglio direttivo discuterà della configurazione più adatta del tasso neutrale l’anno prossimo, quando il tasso scenderà al di sotto del 3%. Le nuove proiezioni macroeconomiche dello staff dell’Eurosistema sono rimaste quasi invariate, indicando che la disinflazione rimane sulla buona strada. L'ampio taglio dei tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali era stato comunicato a marzo e ha una rilevanza limitata nel breve periodo”.

Ulrike Kastens, european economist di DWS, mette in luce che “la BCE ha fatto un passo in avanti, allentando ulteriormente il freno monetario. Questa è stata una scelta appropriata, alla luce della crescente fiducia nel raggiungimento dell'obiettivo di inflazione, che si riflette anche nelle proiezioni di inflazione invariate per il 2024-2026. Sebbene permangano incertezze sull'andamento futuro dei prezzi dei servizi, è probabile che le preoccupazioni economiche diventino più importanti, data la debolezza della domanda interna. Già a luglio i rischi per l'economia erano visti come inclinati al ribasso. Ora anche le previsioni del PIL per gli anni 2024-2026 sono state riviste al ribasso e la situazione economica attuale è valutata peggiore rispetto a luglio. La BCE continua a mantenere il suo approccio dipendente dai dati e la Presidente della BCE Lagarde ha respinto con fermezza qualsiasi pre-impegno sul percorso dei tassi di interesse. Tuttavia, ha anche affermato che un percorso di riduzione dei tassi è abbastanza ovvio. Pertanto, sono previsti ulteriori tagli dei tassi. È probabile che la prossima data per un altro taglio sia dicembre. Nel complesso, ci aspettiamo che il tasso di deposito si attesti al 2,50% tra 12 mesi”.

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