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Elezioni in Francia, l'impatto dell'incertezza sui mercati

7/1/2024 | Daniele Riosa

Secondo gli analisti, l'incertezza è l’unica certezza. Nonostante questo, i fondamentali francesi non sono cambiati e il rischio contagio verso i Paesi periferici dovrebbe essere limitato


“Dal momento che gli exit poll del primo turno in Francia riportano risultati ampiamente in linea con le aspettative, i mercati tireranno probabilmente un temporaneo sospiro di sollievo. Con il rischio, apparentemente scongiurato, di una maggioranza di sinistra, si attenuano i peggiori timori del mercato di una spesa senza freni”. Per Alex Everett, investment manager di abrdn, “non siamo ancora fuori pericolo. Il Rassemblement National ha superato le aspettative e potrebbe ancora raccogliere i voti del secondo turno necessari per ottenere una maggioranza relativa o addirittura assoluta. Fino a martedì sera, un'intensa fase di negoziati vedrà probabilmente la nascita di accordi tra i partiti di sinistra e di centro per cercare di far deragliare questo risultato".

“In definitiva - conclude Everett - l'unica certezza è l'incertezza. Lo spread degli OAT può ridursi leggermente rispetto ai Bund, ma solo in misura limitata, dato che il futuro della Francia non è ancora chiaro e il rischio politico è elevato. La riduzione del rischio di contraccolpo dovrebbe sostenere i titoli sovrani europei non francesi"

Peter Goves, head of developed market debt sovereign research di MFS IM, rileva che i  primi exit poll indicano in linea di massima un messaggio coerente con i dati dei sondaggi ex ante. Un parlamento bloccato sembra rimanere l'ipotesi di base, vagamente in linea con le aspettative del mercato. Detto questo, le incertezze sono elevate e il NR dovrebbe essere il maggiore partito della nuova Assemblea. Siamo cauti nel trarre conclusioni troppo sicure sull'esatta proiezione dei seggi, perché l'alta affluenza alle urne ha visto l'esplosione della contesa a tre. Questo complica le cose. Il modo in cui i leader reagiranno e le alleanze saranno importanti per il risultato finale.  Un parlamento bloccato è lontano dall'essere politicamente ideale, ma non è necessariamente il risultato più sfavorevole per il mercato”. 

“Per questo motivo – prevede Goves - gli spread OAT-Bund potrebbero beneficiarne, ma fatichiamo a vedere un recupero consistente e sostenibile. L'incertezza è elevata, i fondamentali francesi non sono cambiati e l'esito finale è ancora sconosciuto e inconoscibile, con un gran numero di contese a tre che complicano le cose. Manteniamo la nostra opinione secondo cui il rischio di contagio verso i Paesi periferici dovrebbe essere limitato”.

Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, constata che “l’esito del primo turno delle elezioni parlamentari francesi ha spinto al rialzo i mercati azionari e anche l’euro. La principale ragione, a nostro avviso, risiede nel fatto che sono diminuite le probabilità per una maggioranza assoluta del Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella e sono aumentate quelle per un  “hung parliament” che potrebbe portare a un governo tecnico. Le nostre aspettative sono legate alle prime dichiarazioni dei diversi gruppi politici sui possibili ritiri, e quindi l’apertura dei negoziati in vista del secondo turno, che renderà molto meno probabile lo scenario della maggioranza assoluta per RN”.

Secondo il manager, “queste trattative tra i vari partiti politici per formare un fronte contro RN, permetteranno molto probabilmente anche di appianare le proposte politiche più radicali formulate durante la campagna elettorale da alcuni gruppi politici, quelle misure radicali soprattutto in materia fiscale, che sono tipicamente quelle che spaventano di più i mercati finanziari. La sospensione dell'attuazione della riforma sull'assicurazione contro la disoccupazione da parte del Primo Ministro Gabriel Attal è un segnale politico volto a incoraggiare questi negoziati per il secondo round. La reazione dei mercati finanziari del mattino è quindi un misto di elementi tecnici (come i riacquisti di posizioni “corte”) e un po' di “sollievo” politico”.

“Il grande indicatore di rischio, lo spread OAT-Bund – conclude Diodovich - si è leggermente ristretto questa mattina: venerdì in chiusura si attestava a 84 basis points rispetto a 74 basis points di questa mattina. I settori che erano stati più venduti nei primi giorni dopo l'annuncio dello scioglimento del Parlamento, cioè i titoli bancari e le “utilities”, sono quelli che hanno registrato il rimbalzo più forte questa mattina, con un rialzo di quasi il 4%”.

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