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1/24/2025 | Paola Sacerdote
“Uncertainty is certain”, ossia l'incertezza è certa. È questo il titolo scelto per l’ultima edizione del Cyclical Outlook di PIMCO, illustrato da Adriano Nelli, executive vice president e responsabile per l'Italia e Nicola Mai (in foto), economista e analista del credito sovrano della casa di gestione, nel corso di un evento con la stampa negli uffici di Milano.
Il titolo può sembrare “una tautologia sul mercato”, ha spiegato Nicola Mai, "nel senso che non si può mai avere certezza totale sugli outcome, ma in questo momento, con l’insediamento di Trump alla Casa Bianca, siamo in un ambiente di incertezza inusualmente alto”. L’economista individua in particolare quattro aree di policy della nuova amministrazione americana sulle quali bisogna prestare attenzione: la prima è la politica commerciale, quindi le tariffe, la seconda è l’immigrazione, la terza la politica fiscale e infine la deregolamentazione. “Indipendentemente dal mix che avremo su queste politiche, potremmo avere degli outcome su crescita e inflazione piuttosto diversi” chiarisce Mai. In particolare le possibili nuove tariffe promesse da Trump rappresentano un elemento chiave di potenziale instabilità. L'aumento dei dazi avrebbe conseguenze negative tanto per le economie esportatrici quanto per gli Stati Uniti stessi, con ripercussioni sull'inflazione e sui redditi reali delle famiglie.
Il mercato tuttavia in questa fase appare molto ottimista (forse un po’ troppo), prezzando uno scenario di politiche commerciali pragmatiche e di crescita ancora solida, mentre Mai ritiene che su questo fronte sia necessaria cautela. “Ci aspettiamo un rallentamento della crescita economica americana, che probabilmente ha raggiunto un picco, e inizierà a convergere verso il basso”.
L’ottimismo dei mercati è confermato dalla performance degli attivi rischiosi americani. “Sostenuti da aspettative di riduzione delle imposte e di allentamento della regolamentazione, i listini azionari americani hanno raggiunto nuove vette mentre gli spread creditizi sono prossimi ai minimi storici. Anche se questo slancio potrebbe proseguire – avverte l’esperto - la storia insegna che c’è spazio limitato per ulteriori sostenuti guadagni dell’azionario alle attuali valutazioni”.
Dato tale scenario, Mai evidenzia che l’asset class obbligazionaria invece offre opportunità interessanti sia sul breve periodo che su un orizzonte temporale più lungo. “Le obbligazioni sono destinate a svolgere un ruolo cruciale nei portafogli nel 2025” sottolinea. “Riteniamo che i rendimenti obbligazionari siano appetibili, in un momento in cui le valutazioni azionarie e gli spread creditizi non lo sono, il che offre un favorevole punto di partenza per l’obbligazionario di alta qualità. A differenza del monetario, l’obbligazionario è destinato a beneficiare dell’apprezzamento dei prezzi dei titoli con la discesa dei tassi ufficiali, il che ne rafforza il ruolo di componente di diversificazione e di stabilizzazione rispetto all’azionario nei portafogli”.
“L’analisi degli investimenti nei diversi mercati offre una prospettiva più ampia” prosegue Mai. “I deficit elevati degli Stati Uniti e i percorsi divergenti di crescita economica a livello mondiale rafforzano ulteriormente l’attrattiva di opportunità di diversificazione a livello globale. Puntare su fonti strutturali innovative di rendimento può inoltre evitare di fare eccessivo affidamento su scommesse direzionali in merito alla crescita economica o ai tassi d’interesse”.
Tra i segmenti del reddito fisso, in particolare Mai vede opportunità promettenti per l’obbligazionario americano e di altri mercati sviluppati, soprattutto Regno Unito e Australia, nonché di mercati emergenti selezionati. “Privilegiamo inoltre gli MBS agency e investimenti asset-based rispetto ad altri settori del credito, sui mercati sia quotati che privati” conclude l’analista di PIMCO.
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