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12/21/2023 | Marcella Persola
Ancora occhi puntati sulle politiche monetarie i cui messaggi meno accomodanti potrebbero cambiare il clima degli investitori. Ne è convinto Fabio Caldato, (nella foto) portfolio manager, AcomeA SGR che illustra ad Advisor le potenzialità di una strategia dinamica nel contesto attuale come creatrice di valore per l'investitore.
In che modo una strategia dinamica può essere la buona risposta al contesto di mercato attuale?
Se, da un lato, i fondi direzionali stanno subendo la fortissima concorrenza degli ETF, i fondi a strategia dinamica possono aiutare a creare valore per un investitore. La flessibilità concede al gestore spazi di manovra, tra le varie asset class. A ciò si aggiunge il fatto che, finalmente, l’investimento obbligazionario è tornato a essere attraente e già si vedono i buoni risultati conseguenti all’esposizione presa nei mesi precedenti. Le prospettive rimangono quindi favorevoli a una strategia attiva che moduli azioni e obbligazioni e, all’interno di tali spazi, settori, geografie e profili di rischio.
Quali sono le principali esposizione del fondo?
Dopo il recente rimbalzo, che ha caratterizzato tutto il mercato, scaturito da messaggi dovish da parte della banca centrale americana, le posizioni del fondo sono ben diversificate. Inoltre, esse sono state limate, per presa di profitto, sui temi più volatili (obbligazioni a media scadenza o dei paesi emergenti, azioni che sono tornate su livelli meno a sconto). Rimaniamo convintamente esposti ai temi value, avendo comunque effettuato una parziale rotazione: da settori che giovano di tassi al rialzo, come le azioni bancarie, ad aziende legate positivamente a tassi in discesa, come real estate, telecom.
Quale è stato il maggior driver di performance del fondo quest'anno?
La parte obbligazionaria ha dato soddisfazione e creato alpha: l’acquisto di emissioni, con uno yield che sfiorava il 10%, ma di emittenti solidi, ha contribuito largamente al risultato. Ugualmente, l’esposizione al Giappone, la cui banca centrale ha mantenuto una politica sui tassi accomodante, ha contribuito positivamente. Infine, si conferma importante il timing: essere razionali e accumulare su momenti di debolezza, come durante la fase autunnale.
Guardando al prossimo anno dove vedete le maggiori opportunità riferito al vostro mercato di riferimento?
In ambito azionario, ribadiamo l’attenzione ai settori real estate, utilities, telecom. Individuiamo due temi contrarian nella Cina, che è troppo sottovalutata, e nel settore auto, che pur in assenza di certe prospettive di crescita, tratta a multipli storicamente insostenibili e meritevoli di un rerating. Sulla parte obbligazionaria, forse il mercato ha corso troppo. Aspettiamo, dunque, occasioni in caso di pull back, per incrementare i temi già in portafoglio.
Quali sono invece le insidie a livello macro che potrebbero essere impattanti?
Una fiammata del petrolio, eventualmente dovuta a fattori geopolitici, potrebbe spaventare il mercato con il timore di un ritorno dell’inflazione galoppante. Ma il vero focus, per quanto ci riguarda, è la politica monetaria di Fed e Bce: messaggi meno accomodanti cambierebbero radicalmente il clima tra gli investitori.
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