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11/29/2024 | Daniele Barzaghi
Salari insufficienti, contratti precari e un'occupazione giovanile più bassa rispetto al resto d'Europa impattano inevitabilmente il risparmio individuale di Millennials e Generazione Z, di quanti oggi hanno circa dai 40 anni in giù.
Lo conferma chiaramente un'analisi condotto da Gimme5, la piattaforma digitale di AcomeA (in foto il presidente e fondatore, il gestore Alberto Foà) che permette di accantonare piccole somme via smartphone e investirle in fondi comuni, secondo cui oggi è l’aumento dei prezzi il primo fattore (50,8%) a ostacolare il risparmio individuale in particolare dei più giovani.
Così, nonostante la stragrande maggioranza del campione (il 79%) consideri il risparmio fondamentale, solo il 54% dichiara di riuscire effettivamente a risparmiare con costanza: a partire dal 2021 l’aumento generalizzato dei prezzi ha causato un crollo del 6,4% del potere d’acquisto dei giovani italiani. Da questo punto di vista, e per questo Gimme5 analizza il dato, il fintech può offrire un supporto concreto, incentivando la sistematicità del risparmio. Nell'attesa di un auspicabile approccio integrato che coinvolga datori di lavoro, aziende e istituzioni e miri a promuovere un mercato del lavoro più stabile e inclusivo.
Inclusivo non solo sul fronte dell'età ma anche del genere perchè, oltre la GenZ (42%), le più penalizzate da divario retributivo e discontinuità lavorativa sono le donne (32%).
Il 46% del campione analizzato risparmia solo saltuariamente, il 26% se necessario, il 20% raramente o mai.
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