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Amundi: 2024 l'anno del grande disordine

12/5/2023 | Marcella Persola

Nel 2024 gli investitori dovranno affrontare un outlook economico disomogeneo e un rischio di volatilità elevato. Così hanno evidenziato Monica Defend, head of Amundi Investment Institute e Matteo Germano, global deputy cio di Amundi


Il 2024 per Amundi sarà l’anno del grande disordine, al quale si arriva dopo un periodo che la maggior parte delle classi di attività è mancata una chiara direzionalità per l’incertezza macro. Nel 2024 gli investitori dovranno affrontare un outlook economico disomogeneo e un rischio di volatilità elevato. Così hanno evidenziato Monica Defend, head of Amundi Investment Institute e Matteo Germano, global deputy cio di Amundi nel corso della presentazione dell'outlook avvenuta oggi.

 

“Prevediamo un indebolimento graduale della crescita mondiale, accompagnato da un calo costante dell’inflazione che rimarrà tuttavia al di sopra degli obiettivi delle Banche centrali. Questo quadro ci spinge a parlare di outlook frammentato, caratterizzato da traiettorie divergenti dell’economia” ha spiegato Defend. “Si prevede che gli Stati Uniti andranno incontro a una recessione nel primo semestre del 2024 perché le condizioni finanziarie stringenti stanno iniziando a pesare su consumatori e imprese. Nel secondo semestre, la crescita potrebbe stabilizzarsi al di sotto del suo potenziale e l’inflazione potrebbe avvicinarsi all’obiettivo. Nella zona Euro, la crescita potrebbe rimanere bassa, con dinamiche eterogenee nei diversi paesi: la politica fiscale diventerà progressivamente più restrittiva e si affiancherà a una politica monetaria già rigorista. In Cina osserviamo uno spostamento strutturale continuo verso una crescita più moderata (appena al di sopra del 3% entro il 2025), con alcuni stimoli fiscali in atto che però non modificano il quadro sostanziale. In questo outlook frammentato, l’India è il nuovo astro nascente” continua Defend.

 

Matteo Germano ha evidenziato: “Il rallentamento dell’economia mondiale in un quadro frammentato, sia dal punto di vista economico che geopolitico potrebbe favorire il ritorno di una correlazione negativa tra azioni ed obbligazioni, premessa necessaria perché la diversificazione dei portafogli dispieghi il suo valore, a cui potranno contribuire anche asset reali, alternativi e commodities”.

 

Per Amundi nel reddito fisso le obbligazioni di qualità (sovrane o societarie) sono l’asset class da privilegiare per l’inizio del 2024. “Aggiungeremo gradualmente duration e ci concentreremo sul credito investment grade, sul debito dei mercati emergenti in valuta forte e sull'euro high yield a breve termine” ha sottolineato Germano “L'high yield statunitense potrebbe essere messo sotto pressione dagli elevati costi di rifinanziamento nel primo semestre e potrebbe tornare in auge quando le condizioni finanziarie si allenteranno nel secondo semestre”.

 

Sul fronte equity invece sarà necessario mantenere una posizione difensiva a inizio 2024, concentrandosi sulla sostenibilità dei dividendi, sulla qualità e sulla bassa volatilità. “Privilegiamo il segmento value negli Stati Uniti e in Giappone. Quando la Fed inizierà a tagliare i tassi, ci dirigeremo verso mercati e settori più ciclici, come l'Europa, i mercati emergenti e le small cap” spiega Germano.

 

Per Defend il portafoglio dovrà avere un’allocazione tattica sui paesi con temi trasversali chiave come la transizione energetica, la sanità e l'intelligenza artificiale a fare da sfondo.

 

Infine i mercati emergenti saranno un motore chiave di performance. A inizio anno per gli esperti sarà meglio privilegiare il debito in valuta forte per poi aggiungere il debito in valuta locale dopo il cambio di rotta della Fed. “Nel corso dell'anno, dovremo osservare le storie di lungo periodo (India) e di “nearshoring”, nonché i vincitori della transizione energetica (esportatori di materie prime come il Brasile) e i progressi tecnologici (Cina)”. Tra i paesi da monitorare Defend cita India, Brasile, Vietnam e Indonesia che fanno parte dei vincenti. 

Anche se l'astro nascente è individuato nell'India che sarà il nuovo gigante, che ha delle importanti sfide davanti a sé come aumentare la produttività ma che grazie al supporto statale sta crescendo sul fronte delle infrastrutture, soprattutto digitali.

E Infine sull'Asia non si può non menzionare il Giappone, che a gennaio uscirà da una politica di tassi negativa, che grazie all'inflazione e alle riforme che hanno interessato il paese è stato una delle sorprese. 

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