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2/22/2024 | Redazione ADVISOR
In quello che si è rivelato un altro anno volatile, i mercati del credito sono rimasti resilienti nel 2023, registrando rendimenti totali e in eccesso positivi. Lo sostengono gli esperti di Amundi nella loro retrospettiva sul mercato del credito. Guardando al 2024, si dicono maggiormente ottimisti, con aspettative di forti rendimenti totali e una continua domanda da parte degli investitori alla ricerca di soluzioni di investimento con durata media finanziaria di qualità e con scadenze più lunghe.
“Nel 2024 rimaniamo positivi sul mercato del credito, prevedendo forti rendimenti totali e una continua domanda da parte degli acquirenti di rendimento e di duration” spiegano Monica Defend, head of Amundi Investment Institute, e Amaury D'Orsay, head of fixed income
In particolare l'impatto degli aumenti dei tassi sulle imprese dovrebbe intensificarsi nel 2024, con l'aumento delle esigenze di rifinanziamento; tuttavia, non si prevede un maturity wall (“muro delle scadenze”) immediato nei mercati del credito nel 2024, soprattutto nei segmenti ad alto beta come l'high yield statunitense ed europeo.
“Nel 2023 i tassi di default degli high yield in euro sono rimasti bassi e al di sotto della media di lungo periodo, chiudendo l'anno al 3,5% su base emittente e solo all'1,3% su base ponderata per il valore nominale delle obbligazioni, secondo i dati di Moody's. Negli Stati Uniti la tendenza al rialzo ha spinto i tassi di default al 5,5%, ma questi default sono stati quasi interamente rappresentati dagli emittenti con rating CCC più basso, che sono arrivati al 9%, mentre quelli con rating B e BB sono rimasti stabili” evidenziano gli esperti di Amundi
Per Defend e D'Orsay negli USA i tassi di default dei titoli high yield raggiungeranno livelli leggermente superiori a quelli europei che si attestano al 5,5-6%, soprattutto a causa dei titoli con rating più basso. “Contrariamente agli scenari di base di alcune agenzie di rating, che prevedono un picco di insolvenze nel primo e secondo trimestre, seguito da una tendenza al ribasso nel secondo semestre, pensiamo che le insolvenze si stabilizzeranno intorno a questi livelli. A nostro avviso, gli emittenti di bassa qualità continueranno a guidare la tendenza, mentre quelli di alta qualità (che rappresentano la quota dominante dei mercati speculative grade in euro) rimarranno resilienti”.
E sebbene gli indici di default rimangano piuttosto bassi rispetto agli standard storici, gli standard del prestito bancario sono ancora restrittivi: questa combinazione, insieme all'impatto più rapido dell'aumento dei tassi sui prestiti, colpirà probabilmente in misura maggiore le piccole e medie imprese rispetto gli emittenti con rating medio-alto, sottolineano gli esperti che evidenziano come il mercato delle obbligazioni verdi, sociali e sostenibili offra ulteriori opportunità.
“Con l'Europa in testa, il mercato ha registrato una crescita significativa su scala globale e rappresenta una leva efficace per raggiungere gli obiettivi di impatto e di net zero. Gli investimenti in green bond sono diventati una asset class globale, che offre opportunità di diversificazione per i portafogli gestiti attivamente. L'evoluzione delle normative, l'attenzione delle banche centrali per rendere più sostenibili i propri bilanci, l'aumento della domanda degli investitori e il miglioramento della trasparenza genereranno un impatto positivo sul mercato” concludono gli esperti di Amundi.
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