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11/16/2023 | Redazione Advisor
“Se paragoniamo la performance del BTp a quella dei titoli corporate europei o high yield, il suo rendimento risulta meno attraente”. Alessandro Tentori, cio di AXA IM Italia, spiega che “Il BTp può essere un ottimo strumento, ma andrebbe affiancato con altre opzioni. Per esempio, con una diversificazione sul mercato obbligazionario, in particolare sulla parte breve della curva dei corporate”.
“Il credito in euro - prosegue l’esperto - oggi offre agli investitori opportunità di buoni rendimenti. La volatilità di mercato resta elevata a causa dell’incertezza sulle prossime decisioni delle banche centrali, dopo aver attuato un inasprimento molto aggressivo della politica monetaria in risposta all’inflazione. I rialzi decisi dai banchieri centrali hanno portato volatilità sui mercati dei tassi, spingendo al rialzo i rendimenti e gli spread. Non c’è la certezza che la volatilità dell’inflazione si sia attenuata: mentre si prevede che in futuro l’inflazione diminuirà, l’imprevedibilità dei prezzi del petrolio e dell’energia potrebbe portare battute d’arresto inaspettate, e questo è il principale rischio di mercato che può influenzare le decisioni delle banche centrali”.
Per quanto riguarda la recessione, “lo scenario di base di AXA IM è che l’economia stia sì decelerando, ma che non stiamo entrando in una recessione dura o profonda. Tuttavia, anche se il contesto macroeconomico resta turbolento, gli investitori possono beneficiare delle attuali condizioni di mercato, senza dimenticare il concetto di diversificazione. Ad esempio, oggi il mercato del credito offre un rendimento interessante di quasi il 5% per una durata inferiore a cinque anni, cosa che non si è verificata negli ultimi dieci anni nel mercato in euro. In passato, alcune società emettevano obbligazioni allo 0%, ora in media si registrano cedole intorno al 4% nel segmento investment grade e al 6-7% in quello high yield”.
Il manager rileva che “mentre i BTp italiani mantengono la loro popolarità, concentrarsi esclusivamente su di essi nel breve termine potrebbe sembrare vantaggioso per i rendimenti promessi, ma a lungo termine potrebbe comportare rendimenti negativi, specie se l’inflazione, che erode il potere d’acquisto e il valore dei risparmi, dovesse mostrare volatilità. Questo è solo uno dei problemi; gli investimenti nei BTp non sono privi di rischi. L’Italia ha un debito pubblico considerevole, tra i più alti nell’Eurozona, e nel 2024, ci si aspetta che il debito continui a crescere mentre si combatte l’inflazione”.
Per l’analista “sarebbe più prudente affiancare agli investimenti nei BTp un mix di strumenti per evitare rischi eccessivi. Diversificare significa, innanzitutto, valutare i rating delle obbligazioni e cercare rendimenti interessanti in obbligazioni societarie o high yield. Un’altra forma di diversificazione riguarda la sensibilità ai tassi d’interesse, considerando quindi le scadenze degli investimenti (brevi o lunghe). Il terzo strumento è legato alla valuta, dato che le obbligazioni vengono emesse in diverse valute. Confrontando la performance del BTp con quella dei titoli di Stato di altri paesi europei, da inizio anno l’Italia ha performato molto bene con un total return dell’1,7% a settembre; tuttavia, la situazione cambia se la paragoniamo con le obbligazioni societarie europee o con l’High Yield europeo”.
“Tra gli strumenti che si potrebbero affiancare al BTp - conclude Tentori - un’opzione potrebbe essere concentrarsi sulla parte breve della curva del credito europeo, per cercare di mitigare il rischio di tasso”.
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