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Inflazione è costata un decimo del reddito annuo

11/15/2023 | Marcella Persola

A rivelarlo uno studio di Banca d'Italia che evidenzia come l'erosione sia stata eterogenea per le famiglie. E c'è anche chi ci ha guadagnato


Un decimo del reddito annuo. E' questa l'erosione subita dalle famiglie a causa dell'inflazione. E' questo uno dei dati che emerge dall'ultimo lavoro di Banca d'Italia che ha fornito una valutazione degli effetti dello shock inflazionistico del 2022 sul patrimonio delle famiglie italiane. L'analisi è stata condotta dividendo le famiglie in quattro gruppi, distinti in base al reddito e alla ricchezza netta e mostra come l'erosione del valore reale della ricchezza finanziaria netta dovuta all'inflazione è stata eterogenea tra le famiglie.

 

Mentre per il gruppo delle famiglie meno abbienti le perdite in conto capitale sono state contenute, per il gruppo di quelle più ricche esse hanno superato un decimo del reddito annuo. La riduzione del valore reale dei debiti ha invece permesso al gruppo dei nuclei ad alto reddito e bassa ricchezza netta di conseguire un guadagno in conto capitale pari a quasi un decimo del reddito.

 

Secondo lo studio la riduzione del valore reale della ricchezza è stata pari a quasi un quinto del reddito annuo per le famiglie con reddito elevato e bassa ricchezza e un quarto per quelle con livelli bassi sia di reddito che di ricchezza. Invece, per le famiglie nella parte alta della distribuzione della ricchezza netta, la riduzione del valore reale della ricchezza netta nel 2022 è stata maggiore del loro reddito annuale.

 

In particolare lo studio di Bankitalia mostra come il contributo dello stock del 2021 esposto all'inflazione è negativo per tutti i gruppi, tranne per quelli ad alto e basso reddito. Il contributo negativo è stato maggiore (in valore assoluto) per i gruppi a basso reddito e a bassa ricchezza, rispetto alle famiglie più ricche. Questo risultato non sorprende, visto che le famiglie nella parte bassa della distribuzione della ricchezza detengono principalmente depositi. Invece, per le famiglie ad alto reddito, nella parte inferiore della distribuzione della ricchezza netta, il contributo dello stock del 2021 esposto all'inflazione è stato positivo, in quanto hanno ottenuto un guadagno derivante dai loro debiti in essere.

 

In conclusione lo studio evidenzia che dopo un periodo prolungato di inflazione bassa e stabile, l'impennata dei prezzi al consumo del 2021-22 ha colpito inaspettatamente molti Paesi. L'inflazione ha avuto un effetto eterogeneo tra i diversi gruppi di popolazione. 
L'impatto è generalmente più forte nel caso delle famiglie a basso reddito, che tendono a spendere una frazione più elevata del loro budget per i beni di prima necessità. Al contrario, le famiglie a più alto reddito spendono una frazione più elevata del loro reddito in beni di lusso e hanno più risparmi, il che rende più facile resistere all'inflazione.

 

Gli effetti distributivi dell'inflazione dipendono anche dalla composizione del portafoglio
Le famiglie il cui patrimonio ha un valore nominale fisso sono meno isolate dall'inflazione rispetto a quelle che detengono attività valutate a prezzi di mercato. Inoltre, le famiglie indebitate traggono vantaggio dalla riduzione del valore reale dei debiti in essere, in quanto pagano un tasso fisso, e l'onere del servizio del debito diminuisce fintanto che il loro reddito tiene il passo con l'inflazione.

 

Riassumendo in termini di reddito annuo disponibile, il calo varia tra il 20 e il 25 per cento per le famiglie con ricchezza netta inferiore alla mediana e supera il 100 per cento per le famiglie con ricchezza netta inferiore alla mediana. 
 

L'erosione della ricchezza finanziaria netta dovuta all'inflazione è stata pari a di poco più di un decimo del reddito annuo disponibile per le famiglie nella parte alta della distribuzione della ricchezza netta; per quelle con reddito inferiore alla mediana è stata ancora maggiore, pari al 16% del reddito. Al contrario per le famiglie ad alto reddito con bassa ricchezza netta c'è stato un guadagno (9 percento del reddito) poiché hanno beneficiato dell'erosione del valore reale del loro debito residuo.

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