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Banche Centrali, anche la Boe si unirà al club

9/19/2023 | Redazione Advisor

Gilles Moëc (AXA IM): “Ci aspettiamo che la Bank of Japan continui a seguire la propria traiettoria, molto particolare, senza modificare la politica o le indicazioni di questa settimana”


“Dopo il rialzo dovish ben congegnato della scorsa settimana, riteniamo che la BCE, come la Fed, abbia ormai raggiunto il ‘picco dei tassi’ e ci aspettiamo che questa settimana anche la Bank of England si unirà al club con un ultimo rialzo di 25 punti base”. Gilles Moëc, AXA group chief economist and head of AXA IM Research, spiega che “tuttavia, tutte e tre le banche centrali ribadiranno di essere dipendenti dai dati e non esiteranno a ricorrere a nuovi rialzi se necessario".

Il gestore sottolinea che “anche negli Stati Uniti, dove la decelerazione dell’inflazione core è più avanzata, la Fed non può ignorare alcuni deboli ma scomodi segnali che indicano che la pressione sui prezzi rimane troppo forte. Jay Powell questa settimana dovrà “fare un discorso da falco” pur restando sulle sue posizioni, e ci aspettiamo che il FOMC lasci aperta la possibilità di un ulteriore rialzo per il 2023, anche se non riteniamo che sarà necessario agire in tal senso, data la nostra previsione di una fine d’anno piuttosto mediocre per la crescita degli Stati Uniti. Potrebbero inoltre verificarsi interessanti cambiamenti nella valutazione del FOMC sul tasso di policy di ‘lungo periodo’”.

“Tutto ciò - continua l’analista - prolungherebbe il recente andamento dei mercati, che prezzano meno tagli per il 2024. Il mercato non ha modificato il suo giudizio sulla BCE per la fine del prossimo anno, e riteniamo abbastanza azzardato il 50% di probabilità di un taglio dei tassi già a marzo 2024. Secondo le nostre stime il primo taglio dei tassi non dovrebbe avvenire prima di giugno 2024 (quindi con una probabilità molto inferiore al 100%)".

L'economista rileva che "in linea di principio, un approccio che prevede “tassi sufficientemente alti a lungo” dovrebbe essere meno dannoso per l’economia rispetto a una traiettoria che prevede “tassi sempre più alti", che poi probabilmente dovrebbe essere seguita da tagli di emergenza (una “Table Mountain” piuttosto che un “Matterhorn”, per usare la suggestiva immagine di Huw Pill, il Chief Economist della BoE), ma purtroppo è difficile valutare in tempo reale se una banca centrale non si sia già spinta troppo oltre. Considerato l’attuale andamento delle due economie, ci sembra che il rischio sia più elevato nell’Eurozona che negli Stati Uniti”.  

“All’altro estremo dello spettro monetario, ci aspettiamo che la Bank of Japan continui a seguire la propria traiettoria, molto particolare, senza modificare la politica o le indicazioni di questa settimana”, conclude Moëc.

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