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Dover (Franklin Templeton Institute): i bond non possono mancare

8/31/2023 | Redazione Advisor

L'head of Franklin Templeton Institute, riassume dove si possono trovare opportunità di investimento, soprattutto nell’asset class obbligazionaria a fronte dello scenario attuale dell’economia.


Il mondo obbligazionario? Meglio non farselo sfuggire. Sembra questo l'imperativo categorico che accompagna da alcuni mesi gli outlook dei gestori. Anche Stephen Dover, head of Franklin Templeton Institute è della stessa opinione e ha indicato le opportunità di investimento fornite dal mondo del reddito fisso.

"Passate dalla liquidità all’obbligazionario" è uno dei suggerimenti di Dover. "Fintanto che i tassi d’interesse sulla liquidità sono elevati, gli strumenti obbligazionari offrono rendimenti analoghi, con il beneficio aggiunto di futuri rendimenti totali più alti qualora i tassi d’interesse dovessero scendere. I partecipanti alla discussione ritenevano che alla luce delle dinamiche attuali questo sia un buon momento per assicurarsi i tassi d’interesse del momento".

 

Tra le motivazioni indicate per investire nel mondo corporate sono i fondamentali che secondo l'esperto restano solidi. "La leva finanziaria attuale, la copertura degli interessi, il cash flow libero e i tempi di ammortamento sono a livelli più elevati rispetto al passato recente. Con una concentrazione su strumenti di qualità migliore, i portafogli possono capitalizzare sugli abbondanti rendimenti attuali, un reddito che potrebbe aiutare a superare tempeste dell’economia qualora questa dovesse indebolirsi più del previsto" sottolinea Dover che evidenzia anche come i rifinanziamenti effettuati dalle società ai tassi bassi del periodo pre e nel corso della pandemia, porteranno ora i suoi benefici. "La necessità di rifinanziarsi potrebbe ripresentarsi nel 2025, e oltre, ma prevediamo che prima di allora i tassi saranno scesi" spiega l'esperto del Franklin Templeton Institute.

Ma l'universo del reddito fisso è molto ampio, dove indirizzare quindi lo sguardo? Indubbiamente sul mondo high yield. "Le obbligazioni ad alto rendimento possono costituire un ponte per gli investitori tra i profili abituali di rischio/rendimento dell’obbligazionario e dell’azionario, con rendimenti vicini all’8,5% e un certo potenziale di apprezzamento del capitale. Per quanto riguarda il miglioramento della qualità, è aumentata la quota di emittenti rappresentati da società quotate in borsa. È un elemento importante, poiché queste tendono a gestire più prudentemente i loro bilanci. Inoltre, è aumentato anche il volume del debito ad alto rendimento garantito" precisa Dover che guarda con favore anche al credito privato. "Con l’offerta di un livello di certezza e flessibilità che non può più essere fornito dalle banche, il credito privato ha alimentato la crescita delle società. Un pool fortemente diversificato composto prevalentemente da prestiti garantiti senior genera forti rendimenti rettificati per il rischio, con tassi d’interesse più alti, leva più bassa e condizioni più rigide. I rendimenti nel credito privato rientrano in una fascia tra l’11,5% e il 12,5%, tuttavia gli investitori devono essere in grado di sostenere l’illiquidità".

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