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8/28/2023 | Redazione Advisor
Da Jackson Hole è arrivato un messaggio scomodo, che renderanno complicate le prossime settimane per gli asset rischiosi. È il commento di Thomas Hempell, head of macro & market research di Generali Investments dopo il discorso di Jerome Powell al simposio annuale nel Wyoming.
“Al summit di Jackson Hole del 2022 – osserva l’analista – la svolta aggressiva del presidente della Fed Powell aveva spinto le aspettative sui tassi verso il picco del 4%. Il tasso odierno dei Fed Funds è vicino al 5,5%, ma la resilienza dell’economia e l’allentamento dell’inflazione hanno sostenuto le speranze di una “inflazione immacolata”, supportando la propensione al rischio”.
“Tuttavia – aggiunge – nel mese di agosto sono subentrati dei ripensamenti. Un’economia resiliente significa infatti tassi elevati più a lungo, ed i mercati hanno ridotto il numero di tagli previsti per il 2024, facendo impennare i rendimenti statunitensi”. Hempell evidenzia che anche Jackson Hole la scorsa settimana non ha fornito sollievo. “I mediocri dati PMI di agosto hanno mostrato segnali preoccupanti di vacillamento delle principali economie, ma Powell e Lagarde si sono impegnati a non cedere prematuramente all’inflazione, mantenendo sul tavolo gli aumenti dei tassi. Prima di prendere in considerazione qualsiasi riduzione dei tassi sono necessarie prove concrete di un’inflazione persistentemente bassa. Non c’è spazio per un ribaltamento di rotta rapido, dopo che le principali banche centrali non hanno sempre tempestivamente saputo gestire l’inflazione elevata”.
Secondo Hempell ciò significa settimane difficili per gli asset rischiosi. “I dati economici devono ancora digerire la trasmissione completa dei rialzi dei tassi passati ed anche i recenti problemi immobiliari in Cina non sono d’aiuto, gravando sulla propensione al rischio. Ad un certo punto, le banche centrali prevedranno misure di allentamento per il 2024. Ma il messaggio scomodo che arriva da Jackson Hole – conclude l’analista – è che il periodo di transizione durante il quale le preoccupazioni sull’inflazione continuano a prevalere su quelle cicliche potrebbe rivelarsi più lungo di quanto i “tori” del mercato potrebbero sperare”.
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