Si apre oggi, giovedì 24 agosto, il consueto Economic Symposium che come ogni anno si tiene a Jackson Hole. Il tema di quest'anno è "Structural Shifts in the Global Economy".

“Accademici e banchieri centrali mondiali si confronteranno sulla forte domanda e sulla limitazione dell'offerta, che hanno spinto l'inflazione verso l'alto nelle economie dei mercati sviluppati” riassume Così Fabrizio Quirighetti, CIO e Head of Multi-Asset di Decalia.

“In questo contesto, si esamineranno le conseguenze delle azioni politiche straordinarie adottate durante le pandemie, nonché i cambiamenti delle politiche monetarie e fiscali che stiamo vivendo. Durante le riunioni emergeranno probabilmente anche documenti e riflessioni sulla transizione energetica e sull'impatto dell'AI sulla crescita, sull'inflazione e sulle successive politiche macro”.

I banchieri centrali, a partire da Jerome Powell, si muoveranno su una linea sottile tra ottimismo e cautela nel valutare la lotta all'inflazione.

Di sicuro non si impegneranno in azioni specifiche a breve termine, ma forniranno una sorta di visione a medio-lungo termine e un piano di massima.

"Quali sono le prospettive?" chiediamo a Quirighetti.

“La crescita tenderà a essere strutturalmente più lenta, l'inflazione tenderà a essere strutturalmente più alta, con tassi di policy probabilmente più alti più a lungo... soprattutto se le politiche fiscali continueranno a rimanere troppo allentate per compensare l'aumento dei costi complessivi (energia, cibo, sicurezza).

Con l'intelligenza artificiale come jolly che potrebbe salvarci grazie a significativi aumenti di produttività”.

Ovviamente, gli investitori cercheranno di leggere i dati per valutare con maggiore precisione la reazione della Fed e delle altre principali banche centrali e soprattutto per trarre indicazioni sulle decisioni delle prossime riunioni di BCE, Fed, BoE e BoJ, che si terranno tra il 14 e il 22 settembre.