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7/7/2023 | Redazione Advisor
Serve un nuovo approccio e cambiare la prospettiva con la quale si guarda ai Megatrend che da che se ne dica continuano comunque nel loro processo di crescita sul mercato. È questo quanto è emerso dal confronto tenutosi al Four Seasons di Milano in occasione del nuovo Forum Megatrend organizzato da ADVISOR giunto alla sua terza edizione.
Andrea Ghidoni (Intesa Sanpaolo Private Banking) e Matteo Benetti (Credem Euromobiliare Private Banking) si sono soffermati sull'analisi dei trend che hanno caratterizzato questo ultimo semestre dell'anno, mettendo in luce come l'equity oggi abbia la maggiore prevalenza, in particolare si può notare come siano stati otto titoli a fare la differenza sul Nasdaq. Per gli esperti i consulenti sono stati shockati da quanto è accaduto nel mercato obbligazionario e ora è arrivato il momento di rialzare la testa e impostare un business di lungo periodo, nel quale i Megatrend possono trovare un posto di primordine.
In fondo anche se nell'ultimo periodo non se ne è parlato abbastanza anche i dati confermano che sono strumenti in crescita. In Italia- come ha evidenziato Luca Giorgi (BlackRock) - rappresentano una storia di grande successo con 100 miliardi di asset su 800 masse totali. Per Giorgi oggi più che di Megatrend è necessario parlare di Megaforze che spingono verso i megatrend e che egli individua in 5 elementi: scarsità delle risorse; rapida urbanizzazione; innovazione tecnologica, cambiamenti demografici e cambiamenti dei poteri economici. Su di essi per l'esperto di BlackRock l'AI (intelligenza Artificiale) riveste un ruolo disruptive su tutto. AI non è solo tecnologia ma pervade tutta la nostra quotidianità e gestione del nostro mondo. Anche per Gianluca Maione (Franklin Templeton) la tecnologia assieme con il climate change e le infrastrutture rappresentano i tre pilastri dell'investimento ai quali bisogna guardare per le opportunità che offrono e perché sono legate da un reticolo che si autoalimenta.
Dello stesso tenore il discorso di Paolo Proli (Amundi) che sottolinea come la sostenibilità non è una moda ma un modo di vedere le cose diversamente. Per Proli oggi è necessariao fare un passo in più e ragionare in ottica di purpose (scopo); bisogna agire con esso e far sì che il denaro diventi il mezzo attraverso il quale facciamo impatto. In tale filone rientra per l'esperto di Amundi tutto il discorso sul capitalismo responsabile che si può racchiudere in tre parole chiave: digital, people e planet, che rappresentano le opportunità di investimento di oggi.
E se AI è stata al centro dei dibattiti e delle analisi dei relatori, Giancarlo Sandrin (LGIM) evidenzia come l'AI non sia mai stata così vicina come oggi e pervada diversi settori dalla sanità ai consumi, ma possa rappresentare anche un rischio. L'esperto mostra come ci siano tutta una serie di hacker pronti a entrare nei nostri sistemi e come l'AI possa giocare un ruolo di prevenzione, se applicata al mondo della cybersecutiry, un tema di investimento che secondo l'esperto rappresenta oggi una valida opportunità di investimento, anche per la maturità del mercato di riferimento.
Se per Stefano Parisse (iGenius) l'AI oggi generativa può rappresentare uno strumento di applicazione complentare e sostituita come nel passato è stato con il digital bank o il robo-advisor per Sergio Sorgi (PROGeTICA) non dobbiamo dimenticare che l'AI oggi è debole e che prima di costruire un'intelligenza artificiale che simuli il cervello umano, dovremmo perlomeno conoscere come esso è fatto. Quindi al momento ci troviamo ancora in una fase di "early stage" che va comunque interpretata e analizzata.
Per Renato Miraglia (UniCredit) e Andrea Binelli (Crédit Agricole Italia) l'AI non potrà essere sostituita della relazione, ma complementare. In particolare oggi viviamo una guerra dei dati, anche se il banking è indietro nell'utilizzo dei dati, perché maggiormente rispettoso della privacy, rispetto ad altre industry. Fondamentale però sarà guidare le informazioni e i nuovi contenuti generati.
Per Andrea Ragaini (AIPB), l'AI può aiutare il private ad evolvere nei propri modelli di servizio, che rappresenta una sfida importante per l'industria seppure non sia l'unica. Anche quella di attrarre una nuova generazione di clienti con attitudini più valoriali e di banker si presenta come una sfida impellente.
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