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Ripresa economica? Possibile nel 2024

6/14/2023 | Redazione Advisor

Filippo Garbarino (Lemanik): "Nel breve termine, le azioni dovrebbero essere supportate dal graduale processo di disinflazione e dalla stabilizzazione dei tassi di interesse"


“Nelle settimane recenti, il mercato è stato supportato da una forte performance dei titoli tecnologici, che stanno riflettendo aspettative ottimistiche legate all’intelligenza artificiale. Tuttavia, il resto del mercato non si è ancora ripreso, anticipando un lieve rallentamento economico. La limitata partecipazione al rimbalzo dei titoli ciclici potrebbe invertirsi a breve, riflettendo una ripresa economica nel 2024”. È l’analisi di Filippo Garbarino, gestore del fondo Lemanik Global Equity Opportunities, che a maggio ha sovraperformato rispetto al suo benchmark, aumentando del 3.2%.

Il mercato rimane concentrato sulla fine del ciclo di aumenti dei tassi di interesse e del suo impatto sull’economia globale. Sebbene le economie stiano chiaramente rallentando, è improbabile che ci sia una profonda recessione. I dati sull’occupazione sono forti e i consumi stanno dimostrando resilienza. La maggior parte delle banche centrali ha indicato che siamo vicini a una pausa dei rialzi dei tassi di interesse, anche alla luce delle recenti insolvenze bancarie che rallenteranno l’erogazione di credito determinando una contrazione delle condizioni finanziarie equivalente a un aumento dei tassi di interesse da 25bps a 50bps.

Visto che il prezzo delle azioni generalmente anticipa gli eventi economici di circa 6 mesi, è probabile che l’attuale modesto rallentamento economico sia già stato prezzato dalla correzione di mercato dello scorso anno. Nel breve termine, le azioni dovrebbero essere supportate dal graduale processo di disinflazione e dalla stabilizzazione dei tassi di interesse. Quello che determinerà la direzione di medio termine del mercato è la traiettoria dell’inflazione. Se l’inflazione sarà più persistente rispetto alle aspettative delle banche centrali, il mercato potrebbe iniziare a prezzare la necessità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Questo causerebbe ulteriori ribassi del mercato.

“Durante maggio, il fondo ha venduto Iqvia (healthcare) allocando i proventi su una serie di posizioni esistenti incluse Heico, Thermo Fisher, Danaher, Nike e S&P Global”, conclude Garbarino. “A livello settoriale, il portafoglio non ha banche e petroliferi, settori considerati troppo rischiosi. Il portafoglio è sovrappeso sul settore finanziario, industriale e chimico. I tecnologici sono leggermente sotto pesati”.

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