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Un PAC per avvicinare le donne al mondo degli investimenti

5/11/2023 | Redazione Advisor

Oggi il livello di ricchezza controllato dalle donne a livello globale è decisamente basso, seppure in costante aumento, e accompagnato da un numero crescente di donne che vogliono investire. Tuttavia per avvicinare le donne agli investimenti esistono delle soluzioni, come evidenzia uno studio di BNY Mellon Investment Management


Una maggiore partecipazione femminile agli investimenti potrebbe generare un impatto notevole non soltanto sulla vita delle donne stesse, ma anche sulla società in generale. Questo è quanto emerge dalla nuova ricerca globale condotta da BNY Mellon Investment Management intitolata “La strada verso gli investimenti inclusivi”,  che evidenzia perché è importante che le donne accedano al mondo degli investimenti.

 

Oggi il livello di ricchezza controllato dalle donne a livello globale è decisamente basso, seppure in costante aumento, e accompagnato da un numero crescente di donne che vogliono investire. Ma per rendere gli investimenti più accessibili alle donne è necessario un profondo cambiamento culturale all’interno del settore, non soltanto nel modo in cui i prodotti di investimento si sviluppano e commercializzano, ma anche nella inclusività dello stesso settore.

 

Vediamo di capire quali sono i principali ostacoli che “impediscono” alle donne un accesso agli investimenti. In primis il settore degli investimenti non riesce a raggiungere, attirare e coinvolgere le donne come fa con gli uomini. A livello globale, appena una donna su 10 ritiene di capire veramente gli investimenti e meno di un terzo (28%) è sicuro di voler investire una parte del proprio denaro. A fronte di una percentuale così bassa diventa necessario e anche urgente migliorare la comunicazione. Altro tema è il concetto di rischio. Anche se l’investimento offre un potenziale di rendimento, e potrebbe proteggere il capitale dagli effetti erosivi dell’inflazione, il capitale è esposto al rischio. Tuttavia, la percezione sbagliata del livello di questo rischio spinge le donne a non investire. L’industria degli investimenti deve quindi impegnarsi a migliorare la comunicazione sui rischi e sui benefici degli investimenti, e contemporaneamente a comunicare le opportunità perse non investendo. Ad esempio, il 45% delle donne dichiara che investire nel mercato azionario, direttamente o tramite un fondo, è troppo rischioso. Soltanto il 9% delle donne afferma di avere un livello di propensione al rischio elevato o molto elevato. Quasi la metà delle donne (49%) ha una propensione al rischio moderata e il 42% una propensione bassa.

 

Infine la falsa idea di dover disporre di una notevole capacità reddituale. Mediamente e a livello globale, le donne ritengono che sia necessario un reddito disponibile di 4.092 dollari al mese, quasi 50.000 dollari all’anno, per poter pensare di investirne una parte. Negli Stati Uniti, ad esempio, mediamente le donne ritengono che sia necessario un reddito disponibile superiore a 6.000 dollari al mese, poco più di 72.000 dollari all’anno, per poter iniziare a investire. Evidentemente ciò è irrealistico, soprattutto considerando il fatto che oltre un quarto delle donne (27%) descrive la propria situazione economica come difficile o molto difficile.

 

Magari una modalità per avvicinarle al mondo degli investimenti potrebbe essere quella attuata tramite i PAC (piani di accumulo) che prevede anche una piccola quota di investimento, ma che poi porta dei risultati importanti nel lungo termine. Come evidenzia Bny Mellon il PAC prevede la possibilità di investire un capitale limitato; può essere interrotto, sospeso e riattivato e prevede un flusso di risparmi regolari e automatico, nonché riduce la volatilità del mercato. Tutte caratteristiche che si addicono a chi vuole affacciarsi al mondo degli investimenti in modo graduale e tenendo a bada la propria emotività. Lo studio mostra anche come nonostante la convinzione diffusa che siano necessari risparmi elevati per iniziare a investire, una piccola abitudine di investimento, come mettere da parte pochi dollari ogni mese, può rivelarsi estremamente remunerativa nel corso del tempo. Ad esempio, se abbiamo iniziato 10 anni fa a investire 30 dollari al mese nell’indice S&P 500, oggi il nostro portafoglio potrebbe valere oltre 8.000 dollari, meno della metà dei quali costituito dal capitale investito.

 

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