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4/27/2023 | Redazione Advisor
Nel primo trimestre del 2023, i mercati azionari hanno registrato il secondo trimestre positivo consecutivo in tutte le regioni. A gennaio, i mercati hanno registrato una performance significativa, anticipando un cambio di rotta delle banche centrali e un allentamento delle condizioni monetarie. Nel complesso come osserva Pierre Debru, head of quantitative research & multi asset solutions, WisdomTree, è stato un periodo relativamente difficile per il factor investing nei mercati sviluppati.
Entrando nel dettaglio, i titoli Growth hanno avuto le performance migliori nel 1° trimestre in tutte le aree geografiche, riprendendosi da un 2022 difficile. Il fattore Quality è arrivato al secondo posto nel trimestre nei mercati sviluppati, grazie alla sua resilienza in periodi di alta volatilità e incertezza, mentre altri fattori come Value, High Dividend e Min Volatility hanno risentito del cambiamento di regime.Nei mercati emergenti, i fattori Value e High Dividend hanno continuato a offrire una certa sovraperformance.
“Guardando al resto del 2023 – sottolinea Debru – la tempistica del cambio di rotta della Fed sarà uno dei principali elementi a guidare i rendimenti azionari. Con la decelerazione delle economie, l’aumento dei timori di una recessione e il rallentamento dell'inflazione, le banche centrali dovranno iniziare a pianificare un atterraggio (morbido o meno). Questi periodi di cambiamento della politica monetaria sono sempre piuttosto difficili per gli investitori azionari ed è sempre bene guardare a periodi simili del passato per informare la posizione attuale”.
Osservando la performance dei fattori statunitensi nei 12 mesi successivi alla conclusione degli ultimi 7 cicli di rialzo dei tassi della Fed, Debru rileva alcune evidenze: le società High Quality hanno registrato l’andamento migliore, con una sovraperformance in 6 periodi su 7 e una sovraperformance media del 3,57% rispetto al mercato. Anche le aziende Growth tendono a beneficiare di condizioni monetarie più favorevoli, con una sovraperformance in 5 periodi su 7 e una sovraperformance media del 3,08%. Le prestazioni delle società Small Cap e Value sono state eterogenee, con una sovraperformance rispettivamente in 3 e 4 periodi (su sette), e una sottoperformance a due cifre negli altri.
Debru fa notare che nel 1° trimestre del 2023, le valutazioni del mercato hanno continuato ad aumentare in tutte le regioni, grazie alla performance positiva. “Tuttavia - puntualizza - nei mercati sviluppati, mentre i fattori Quality e Value sono diventati più costosi più rapidamente dei mercati, Small Cap e Min Volatility sono diventati più convenienti. Negli Stati Uniti, i fattori Value sono diventati ancora più economici, con un P/E attuale di appena 7,2. Nei mercati emergenti, anche il Momentum è diventato significativamente più conveniente. Nel complesso, i fattori più difensivi, Min Volatility e Quality, sono attualmente i più cari su base relativa”. Guardando al prosieguo dell’anno, rimangono quindi ancora due domande senza risposta: (1) quanto è complessa l'inflazione sottostante? (2) Quanto sarà intensa la recessione?
“Riteniamo che la pausa e il cambio di rotta della Fed dovrebbero avvenire prima di quanto previsto e i mercati stanno iniziando a scontare questo aspetto” chiarisce Debru. “Ma l'incertezza rimane molto alta e la volatilità dei tassi di interesse molto elevata. Stiamo assistendo a un aumento dei rischi causato dall'inasprimento delle condizioni di prestito da parte delle banche, dalla contrazione degli utili aziendali e dalle politiche delle banche centrali, e le aspettative del mercato continuano a cambiare molto rapidamente. Questo contesto potrebbe andare a vantaggio degli investimenti difensivi, come quelli in aziende High-Quality e Low-Volatility, oggetto di un forte interesse da parte degli investitori” conclude l’esperto.
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