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Value, lo scenario rimane favorevole

3/13/2023 | Redazione Advisor

Sebastien Mallet (T. Rowe Price): “Riteniamo che questo stile sia ben posizionato per affrontare i mutevoli scenari di mercato”


“I mercati hanno iniziato il 2023 con forza, dato che alcuni dei venti contrari che hanno dominato i mercati nel 2022 hanno iniziato a dissiparsi”. Sebastien Mallet, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV - Global Value Equity, T. Rowe Price, sottolinea che “la Cina ha riaperto l’economia più rapidamente del previsto, il clima caldo nell’Eurozona ha attenuato le preoccupazioni per la scarsità di gas naturale e i recenti dati degli Stati Uniti hanno indicato una crescita continua, un’inflazione più moderata e un rallentamento del ritmo dei rialzi dei tassi della Fed”.  

“L’insieme di questi fattori - constata il manager - ha fatto sì che il consenso di mercato abbia abbassato la probabilità di una recessione globale sincronizzata nel 2023. Detto questo, sebbene le prospettive siano migliorate rispetto all’anno scorso, è probabile che i mercati azionari continuino ad essere volatili, in quanto reagiscono ai diversi dati macroeconomici e agli utili. Tuttavia, poiché il value offre una combinazione di caratteristiche difensive e cicliche, riteniamo che questo stile sia ben posizionato per affrontare i mutevoli scenari di mercato”.

Per il gestore “lo scenario per il value rimane favorevole, con fattori di supporto sia a breve che a lungo termine. Le valutazioni rimangono relativamente interessanti rispetto ai titoli growth, anche dopo la sovraperformance del 2022. Tuttavia, stiamo assistendo a un insieme di opportunità value più contenute rispetto alle abbondanti opportunità che abbiamo trovato in passato. È inoltre probabile che si verifichi il rischio di un ampio declassamento degli utili, dato che i margini sono messi sotto pressione dall’inflazione e dalla bassa crescita”.

“I mercati azionari - continua l’esperto - potrebbero tornare a considerare gli utili come il principale motore dei rendimenti azionari. Le società che offrono una buona tenuta degli utili e che sono in grado di attivarsi per proteggere i rendimenti degli azionisti saranno probabilmente premiate. Poiché il value offre una buona rappresentanza sia ai settori difensivi, come i servizi di pubblica utilità e altri settori tradizionali con un forte potere di determinazione dei prezzi, sia a quelli sensibili dal punto di vista economico, come gli industriali, riteniamo che gli investitori abbiano meno probabilità di essere lasciati indietro se i mercati si muovessero in una determinata direzione”. 

I settori a cui guardare: “Siamo un po’ più ottimisti sul quadro economico generale. I dati stanno reggendo bene e i primi timori di una prolungata recessione globale si stanno allontanando. Alcuni Paesi potrebbero addirittura evitare del tutto la recessione. Di conseguenza, ci siamo orientati verso le aree più cicliche del mercato e abbiamo continuato a posizionarci in settori come energia e materiali. Il ciclo del settore energetico potrebbe essere sostenuto più a lungo, soprattutto se le preoccupazioni geopolitiche rimanessero significative. Un potenziale vento di coda potrebbe emergere anche dall’improvvisa riapertura della Cina dopo una prolungata politica di zero-Covid, insieme al sostegno del governo per aiutare a far ripartire la sua economia”.

Inoltre, "di recente abbiamo iniziato a riconsiderare i semiconduttori, che lo scorso anno hanno subito un forte calo. Riteniamo che il settore potrebbe registrare una svolta nei prossimi 12-18 mesi. Altri settori ciclici che potrebbero trarre vantaggio da un ulteriore allentamento delle pressioni recessive sono gli industriali e i beni di consumo discrezionali, dove i costruttori edili del Regno Unito appaiono, a nostro avviso, più interessanti". 

"Il settore finanziario, i servizi di pubblica utilità e l'assistenza sanitaria restano tra i settori che favoriamo, mentre abbiamo un’esposizione limitata alla tecnologia e ai beni di consumo discrezionali. Abbiamo anche aggiunto esposizione alle banche europee e giapponesi, dato il potenziale beneficio di cui godranno dall’aumento dei tassi e il minor rischio di recessione", conclude Mallet.

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