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3/3/2023
Tim Love, investment director, responsabile, delle strategie azionarie dei paesi emergenti di GAM Investments confronta i titoli START con i FAANG quotati negli Stati Uniti (Facebook/Meta, Amazon, Apple, Netflix e Google/Alphabet) per concludere che gli START sono all’avanguardia della rivoluzione digitale, offrono interessanti opportunità di crescita e riflettono la spinta verso la sostenibilità nella regione, sia per i consumatori che per le imprese.
“Nei mercati azionari emergenti rileviamo finalmente i segnali che la fase di svalutazione rispetto ai mercati sviluppati, durata 11 anni, sta per finire” osserva Love. “Ci chiediamo dunque come sarà la ripresa delle azioni dei mercati emergenti se ci troviamo al termine del ciclo sfavorevole e come investire per cogliere questo potenziale di rialzo”.
Secondo il gestore si dvono abbinare la crescita a un prezzo ragionevole (GARP) e il valore. “La crescita a un prezzo ragionevole si riflette nella composizione dell’indice - evidenzia Love - dove i settori tecnologico e dei beni di consumo sono ampiamente rappresentati, in linea con i temi più strutturali e a lungo termine. Grazie al miglioramento della domanda, alle riforme e a un costo del capitale medio ponderato (WACC) più contenuto man mano che le banche centrali dei mercati emergenti chiudono la stretta monetaria, è probabile che a beneficiarne nel 2023 saranno le strategie GARP”. Pertanto, Love è convinto che valga la pena di riconsiderare i titoli “START, non i FAANG”.
“Le società che raggruppiamo tra i titoli START (acronimo di Samsung Electronics, Tencent Holdings, Alibaba, Reliance Industries e Taiwan Semiconductor) sono, a nostro giudizio, più diversificate, con una crescita robusta, vantaggi competitivi e tecnologici; inoltre, occupano una posizione predominante sul mercato nei rispettivi settori. Grazie a una situazione patrimoniale robusta, sono inoltre in grado di restituire capitale agli azionisti. Riteniamo che i titoli START rappresentino un’eccellente opportunità per investire nel percorso di trasformazione dei mercati emergenti”.
“Tra i principali rischi che stiamo monitorando - avverte Love - ci sono gli interventi delle banche centrali, che potrebbero continuare ad alzare i tassi oltre le previsioni nonostante l’inflazione in calo, portandoci verso uno scenario di indebolimento della crescita nei Paesi sviluppati. Tali dinamiche aumenterebbero le probabilità e la gravità di una possibile recessione. Ci sono altri sviluppi geopolitici che possono essere fonte di incertezza, per esempio in Ucraina, che sembra trovarsi in una pericolosa fase di impasse. Dopo il Congresso del partito in Cina sembrava che i rapporti con gli Stati Uniti fossero migliorati, ma persistono i rischi di un’escalation che graverebbe sui titoli START in quanto tre su cinque sono aziende cinesi”.
In conclusione, “crediamo che le società che raggruppiamo sotto l’acronimo START siano più diversificate dei FAANG, con una crescita robusta, vantaggi competitivi e tecnologici, nonché una posizione dominante sul mercato nei rispettivi settori. I titoli START costituiscono il 18% dell’indice MSCI EM e, secondo noi, rappresentano un’eccellente opportunità per investire nel percorso di trasformazione dei mercati emergenti in un punto d’inflessione importante. Si tratta infatti di titoli investment grade che possono attirare l’interesse di chi investe in valore, crescita e rendimento su scala globale”.
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