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J.P. Morgan AM: il reddito fisso ritorna in auge

11/22/2022 | Marcella Persola

Secondo Thushka Maharaj i rendimenti annui attesi per un portafoglio 60/40 denominato in dollari nei prossimi 10-15 anni balzeranno al 7,2%


La nuova edizione 2023 delle Long Term Capital Market Assumptions (LTCMA) di J.P. Morgan AM si interroga sulla globalizzazione e sui rischi e le opportunità legate all’aumento demografico che porterà la popolazione mondiale vicina ai 10 miliardi di individui.

 

Per Thushka Maharaj, global multi-asset strategist della società di gestione, l’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha lasciato gli investitori con una serie di strumenti “per costruire forti rendimenti prospettici”. In particolare per l’esperta di J.P. Morgan AM torna in auge la strategia 60/40 che sarà superiore alla media decennale degli ultimi 25 anni. In dettaglio i rendimenti annui attesi per un portafoglio azionario-obbligazionario 60/40 denominato in dollari nei prossimi 10-15 anni balzano dal 4,3% dello scorso anno al 7,2%. Sebbene molti investitori siano giustamente concentrati sull’inflazione elevata e su altri fattori negativi di breve termine, si prevede che nei prossimi due anni l’inflazione sia destinata ad attenuarsi, con le proiezioni dei rendimenti a lungo termine in significativa ascesa.

 

Ma dove dirigere quindi i propri investimenti? Secondo l’esperta torna in auge, dopo anni di rendimenti molto bassi, il reddito fisso, in particolare high yield. In particolare l'inflazione elevata e le banche centrali più aggressive provocano un forte ri-prezzamento dei rendimenti obbligazionari. Mentre sul fronte equity invece la considerazione principale è che i titoli azionari globali sono notevolmente più convenienti rispetto all'anno scorso. E gli alternativi, che hanno dimostrato di essere resilienti nel 2022 dimostrando il loro potere di diversificazione e di generazione di alpha sono da considerare un’alternativa di protezione contro l’inflazione, che resta per la gestora di J.P. Morgan AM il tema chiave sul quale si interrogano oggi gli investitori, ma che si attenuerà nei prossimi anni e che cambieranno anche le forze che la spingeranno verso l’alto nel prossimo decennio. Ad esempio ESG, deglobalizzazione e la distribuzione del reddito saranno tra i principali boost dell’inflazione rispetto ad oggi, in cui il picco di energia è quello che ha avuto il maggiore impatto.

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