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I timori di recessione affossano l’azionario

10/17/2022 | Redazione Advisor

Guibout (AXA IM): “Forse non è un brutto momento per cominciare un piano d’accumulo: i prezzi sono attraenti, le valutazioni sono basse”


“Sul piano economico, il livello dell’inflazione in Eurozona, ancora superiore alle attese, suggerisce che le banche centrali continueranno ad aumentare i tassi di riferimento e al tempo stesso faranno aumentare i timori di un marcato rallentamento dell'attività economica”. Gilles Guibout, head of european equity strategies di AXA Investment Managers, sottolinea che “sul piano politico in Europa due Paesi hanno contribuito all’incertezza, data la minore, effettiva o presunta, disciplina finanziaria. Da una parte l’Italia, con la vittoria di una coalizione di destra alle elezioni legislative, e dall’altra il Regno Unito, con l'annuncio di un ‘mini-Budget’ da parte del nuovo governo di Liz Trus, che ha scatenato la reazione avversa dei mercati e indebolito la sterlina”.

“A settembre - ricorda il gestore - i mercati finanziari hanno dunque vissuto un forte aumento dell'avversione al rischio in uno scenario dove solo il dollaro sembra svolgere il ruolo di bene rifugio. E mentre la valuta statunitense continua ad apprezzarsi rispetto a tutte le altre valute, i tassi a 10 anni continuano a salire sia negli Stati Uniti che in Europa, e i mercati azionari sono in forte calo”.

“Nelle prossime settimane - prevede il manager - gli investitori dovrebbero puntare la loro attenzione sui primi risultati trimestrali societari per misurare l’impatto dell’inflazione, da inizio anno, sui costi e sulla crescita del business. Se migliori delle attese, le trimestrali potrebbero aiutare i mercati a contenere i ribassi. Ma a pesare sono soprattutto i timori di recessione che non si sa quanto sarà lunga e profonda. Le valutazioni, che oggi sono molto basse, al di sotto delle medie di lungo termine in Europa, sembrano scontare una revisione al ribasso dei risultati societari. Probabilmente è troppo presto per tornare in maniera aggressiva sui mercati azionari vista la scarsa visibilità legata ad alcune variabili, come l'evoluzione del conflitto in Ucraina, il clima invernale che condizionerà il fabbisogno di gas dei vari paesi e di conseguenza l’ampiezza del rallentamento economico in Europa, senza dimenticare le possibili scelte politiche nel Regno Unito o in Italia”.

“Le valutazioni - rileva l’analista - scontano forse già questa incertezza generale. Se arrivasse una buona notizia, per esempio se sapessimo che inverno sarà e se le condizioni climatiche ci evitassero di rimanere senza gas, oppure se la guerra in Ucraina si fermasse, i mercati potrebbero tornare positivi. In conclusione, visto il livello di scetticismo sul mercato oggi, basterebbero poche buone notizie per portare un po’ di positività”.

“C’è ancora incertezza e non si sa quanto durerà. Ma forse non è un brutto momento per cominciare un piano d’accumulo: i prezzi sono attraenti, le valutazioni sono basse. Alcuni trend rimarranno, soprattutto quello della transizione energetica. È certamente troppo presto per essere positivi, ma cominciare oggi un piano d’accumulo su basi settimanali o mensili con prezzi che forse già scontano le brutte notizie potrebbe non essere una cattiva idea”, conclude Guibout.

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