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9/12/2022
Nel reddito fisso i rendimenti possono in parte ancora salire, ma lo spostamento della curva dei rendimenti è positivo e gran parte del riprezzamento del rischio di tasso dovrebbe essere già avvenuto, per cui le obbligazioni offrano ora un reddito e una diversificazione più interessanti rispetto al passato. E’ l’analisi di Phil Gronniger, fixed income client portfolio manager di Janus Henderson.
Cosa vi aspettate dalle banche centrali, in particolare dalla Fed, alla luce del meeting di Jackson Hole?
Poco prima del simposio economico di Jackson Hole, i prezzi dei futures riflettevano l'idea che la Fed non solo avrebbe smesso di aumentare i tassi di interesse entro il secondo trimestre del 2023, ma li avrebbe anche abbassati solo un paio di mesi dopo. Tuttavia, il presidente Powell ha respinto l'idea di un cambio di rotta del genere, ricordando gli errori commessi dalla Fed negli anni '70 e nei primi anni '80, quando si era prematuramente allontanata dall'inasprimento. Ha sottolineato che tale svolta non avverrà finché l'inflazione non sarà domata.
Da tempo riteniamo che i mercati non diano il giusto peso alla volontà della Fed di ridurre l'inflazione. Crediamo che la Fed debba aumentare i tassi più di quanto i mercati pensino e che debba lasciare i tassi più alti più a lungo per ridurre l'inflazione. Il simposio di Jackson Hole ha rafforzato la nostra opinione. Da allora, la curva dei rendimenti si è irripidita e i rendimenti dei Treasury USA a 10-30 anni sono aumentati di circa 30 punti base. Pur ritenendo che i rendimenti possano in parte ancora salire, consideriamo lo spostamento della curva dei rendimenti positivo per gli asset a reddito fisso e riteniamo che gran parte del riprezzamento del rischio di tasso sia già avvenuto e che le obbligazioni offrano ora un reddito e una diversificazione più interessanti rispetto al passato.
E per quanto riguarda l’azionario?
Dal punto di vista azionario, l'aumento dei tassi e altri rischi di mercato hanno determinato una significativa compressione dei multipli. Tuttavia, le stime degli utili in generale non sono cambiate drasticamente quest'anno e, anzi, hanno continuato a crescere. Prevediamo che gli utili possano crescere per il resto dell'anno e per la prima metà del 2023, anche se in misura più contenuta, e che i prezzi delle azioni possano iniziare a muoversi più in linea con le aspettative sugli utili.
In generale, quali sono i settori che in questo momento ritenete maggiormente attraenti nell’universo del reddito fisso?
Nell'ambito del reddito fisso suggeriamo un atteggiamento conservativo, in particolare per quanto riguarda i prodotti a spread. Nonostante i fondamentali del credito continuino a mostrarsi solidi, riteniamo che il rischio di un ulteriore allargamento degli spread del credito societario rimanga elevato. Nell'ambito del credito societario, ci piacciono i titoli finanziari, in particolare i bancari, che beneficiano di un aumento del reddito netto da interessi dovuto all'aumento dei tassi e, in generale, molte banche hanno bilanci solidi. Raccomandiamo i settori del credito e delle cartolarizzazioni di qualità superiore che, a nostro avviso, riflettono meglio la possibilità di una recessione e dovrebbero avere una performance migliore in caso di rallentamento dell'economia.
Nell'ambito delle cartolarizzazioni, riteniamo che i titoli garantiti da ipoteca (MBS) offrano rendimenti corretti per il rischio favorevoli a spread relativamente interessanti, il che crea opportunità per i gestori attivi. L'asset class offre inoltre rendimenti interessanti rispetto ai titoli di Stato (con la stessa qualità creditizia AAA) e un rischio di credito societario pressoché nullo. Inoltre, suggeriamo un approccio opportunistico al credito cartolarizzato nei titoli garantiti da ipoteca commerciale (CMBS) e nei titoli garantiti da attività (ABS). Nei titoli garantiti da ipoteca commerciale, abbiamo trovato buone opportunità a livelli interessanti in settori come l'industria e la logistica, con incentivi di cash out per gli sponsor. Nei titoli garantiti da attività stiamo trovando opportunità legate alla capacità di ripresa dei consumatori statunitensi.
Sebbene le turbolenze di mercato di quest'anno abbiano punito alcuni titoli che hanno beneficiato di temi di crescita a lungo termine e premiato altri che riteniamo siano più esposti a sfide secolari, restiamo fiduciosi che la crescita degli utili sostenibile a lungo termine guiderà in ultima analisi i prezzi dei titoli in futuro. In generale, riteniamo che la volatilità come quella che abbiamo sperimentato quest'anno possa essere in qualche modo un aspetto positivo, in quanto crea discontinuità - e opportunità - nei mercati.
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