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9/5/2022 | Marcella Persola
Previsioni negative sull’Italia e anche sull’Europa. Vedono nero i partecipanti al sondaggio, svolto da CFA Society Italy in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor. Il 71% circa dei partecipanti ritiene negativa la situazione attuale dell’economia Italiana ed il 29% vede l'economia italiana in una condizione stabile. E anche guardando al futuro le attese non migliorano. Soltanto per il 6,5% degli intervistati nei prossimi sei mesi c’è da attendersi un miglioramento. Maggiore la percentuale (77,4%) di chi si aspetta un peggioramento.
La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana, rispetto ai pessimisti è pari a -71, un valore che rappresenta il “CFA Society Italy - Radiocor Sentiment Index” per il mese di settembre 2022. Il dato se raffrontato a quello della precedente rilevazione sale di circa 3 punti, mantenendosi attorno ai valori minimi della serie storica pubblicata da gennaio 2015.
Rimangono negative anche le view sul prossimo semestre per l'Eurozona e per gli Stati Uniti. In particolare la maggioranza degli intervistati ritiene che l'inflazione si manterrà stabile sugli attuali livelli in Italia ed in Eurozona mentre il 63% si attende un'inflazione in discesa negli USA.
Inoltre sulla scia della dichiarazione delle banche centrali, permangono le previsioni per un incremento dei tassi di interesse, sia sulle scadenze a breve che a lunga della curva dei rendimenti: in particolare per l'Italia, le percentuali di coloro che prevedono aumenti dei tassi è superiore rispetto alle altre aree geografiche.
Sul fronte invece dei mercati azionari gli intervistati tornano ad essere negativi sulle performance di quello italiano ed europeo, dei prossimi mesi, mentre gli stessi sono equi-distribuiti sui possibili scenari per la borsa USA.
Sulle valute i professionisti finanziari prevedono un ulteriore rialzo del dollaro USA ed un apprezzamento dello yen giapponese dagli attuali livelli.
Infine, sul petrolio, la maggioranza degli intervistati (circa il 46%) propende per una previsione di un ribasso dei corsi dagli attuali livelli.
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