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Schroders: tutte le opportunità della Corea del Sud

8/31/2022 | Marcella Persola

Semiconduttori, veicoli elettrici e batterie sono i fattori che devono far credere in questo paese, che assumerà sempre più un ruolo cruciale nella crescita degli emergenti


La Corea del Sud, decima economia del mondo, giocherà sempre più un ruolo cruciale nella crescita dei paesi emergenti. Ne sono convinti Tom Wilson (nella foto), head of emerging market equities, e Andrew Rymer, CFA Senior Strategist, Strategic Research Unit di Schroders che dedicano al paese alcune riflessioni.

 

Dopo essere salito alla cronaca grazie alla serie dello scorso anno di Netflix Squid Game, e quella che in gergo viene definita la “Korean Wave”, o “Hallyu”, ossia la cultura popolare del paese, diffusasi in tutto il fondo a partire dagli anni ’80, è però ad altri fattori che si deve la crescita del paese.

“Dopo aver raggiunto un picco del 6% durante la fase post COVID-19 nel secondo trimestre del 2021, il ritmo di crescita si è poi normalizzato e sono emersi rischi di un peggioramento delle prospettive. Le esportazioni in percentuale rispetto al PIL sono scese a circa il 37% negli ultimi anni, da un picco di quasi il 55% nel 2012, ma rimangono significative. Quasi un terzo delle esportazioni è costituito dai prodotti elettronici, che sono stati colpiti dal riorientamento della domanda globale post-pandemia dai beni manifatturieri ai servizi. Anche il rallentamento della crescita negli Stati Uniti e in Cina, i principali mercati di esportazione della Corea del Sud, potrebbe mettere sotto pressione la domanda. Tale impatto è già evidente nei dati ad alta frequenza, con il PMI manifatturiero che tende al ribasso” sottolineano gli esperti di Schroders.

 

Anche il demone inflazione ha iniziato a impattare sul paese, e l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 6,3% annuo a luglio; dopo l’aumento del ritmo di inasprimento a 50 punti base in luglio, il tasso d’interesse principale si trova ora al 2,25%. “Nei prossimi mesi sono previsti ulteriori rialzi, ma le preoccupazioni per gli elevati livelli di indebitamento delle famiglie potrebbero contribuire ad attenuare il ritmo di inasprimento della policy” segnalano i due gestori.

 

Ma considerando questo contesto, perché allora guardare a questo paese, come opportunità di investimento? Per Schroders la parola magica è semiconduttori. Non bisogna dimenticare che la Corea del Sud è il terzo esportatore al mondo dei circuiti intergrati o microchip. “Il settore è stato storicamente soggetto a cicli di boom-and-bust, a causa della sua dipendenza dalla domanda di elettronica da parte dei consumatori. I cicli dei semiconduttori si stanno ora comprimendo, poiché l’ampliarsi delle fonti di domanda creano un forte trend di crescita secolare per il settore. Le vendite di semiconduttori in percentuale del PIL sono in aumento e potrebbero superare i massimi storici” spiegano Wilson e Rymer.

 

Altro elemento sono i veicoli elettrici e le batterie. “Il secondo settore di export della Corea del Sud è rappresentato dalle automobili, di cui è il quarto esportatore a livello globale. Le maggiori case automobilistiche hanno registrato un’impennata delle vendite di veicoli elettrici negli ultimi anni e la loro penetrazione ha ancora una lunga strada da percorrere. Ciò sta mettendo in discussione lo status quo della leadership del mercato automobilistico, e per gli operatori sudcoreani si apre una grande opportunità per conquistare ulteriori quote di mercato. Tuttavia, l’elevata concorrenza rappresenta un rischio e si può sostenere che l’opportunità di differenziazione del prodotto nei veicoli elettrici sia più limitata rispetto alle auto con motore a combustione interna” avvertono gli esperti. Ma “Al di là di queste nubi e incertezze a breve termine, la Corea del Sud presenta una serie di temi di crescita strutturale nel lungo termine. In particolare, spiccano i semiconduttori e le batterie, con la Corea del Sud che ospita i primi cinque operatori mondiali in entrambi i settori. Sebbene il mercato possa ancora essere influenzato dai venti contrari del ciclo economico globale, riteniamo che queste attività abbiano un futuro roseo e che la debolezza del mercato possa offrire opportunità nel lungo termine” concludono Wilson e Rymer.

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