"Su col morale, è proprio in momenti come questi che gli investitori sul lungo termine possono approfittare della turbolenza del mercato".

 

E' questa l'opinione di Peter Elam Håkansson, Chairman e Head of Public Equity investment team di East Capital che analizza l'enorme crisi di fiducia nei confronti dei politici mondiali, senza distinzione di paese, concentrati sulle misure a breve termine in un momento in cui invece servono più che mai interventi sul lungo termine.

In questo periodo bisogna svolgere lo sguardo ai mercati emergenti che performeranno meglio negli anni a venire. Questi paesi si stanno sviluppando più rapidamente dei paesi occidentali e, in più, non hanno lo stesso livello di debito che presentano invece l’Occidente o il Giappone.
Ma bisogna prestare attenzione visto che le borse dei mercati emergenti hanno la vecchia abitudine di essere spinte al ribasso più che in occidente senza una logica ben precisa. Infatti è molto improbabile che le borse dei paesi emergenti salgano con la borsa di Wall Street in calo.

Questo significa che l'apprensione e la concentrazione sulle vicende del mondo occidentale si protrarranno nel prossimo futuro.
Nel lungo termine, è indubbio che si debba investire nei mercati emergenti. Le valutazioni di alcuni dei maggiori mercati nei quali investono i fondi di East Capital sono ormai scese ai livelli raggiunti nell'autunno del 2008, mostrando buoni livelli di entrata.

Le società cinesi, qui parliamo delle H-shares quotate sulla borsa di Hong Kong, attualmente vengono negoziate a un rapporto prezzo/utili di 10 mentre le società presentano una crescita dei profitti del 30% per quest'anno.