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9/8/2011
Sarà 2012 al rallentatore, è il caso di accettarlo.
L’ha affermato per primo il fondo monetario internazionale, poi la Banca mondiale e da ultimo la Banca centrale europea.
Gli investitori normali lo hanno accettato da tempo, facendo precipitare i listini ad agosto e preparandosi a guardare avanti ora che i prezzi sono arrivati a livelli da saldi di fine stagione.
Così, nonostante le costanti preoccupazioni avanzate dalle organizzazioni internazionali, Piazza Affari ha vissuto un’altra giornata di acquisti sui suoi listini.
Rialzo moderato, invero, ma che acquisisce maggior valore se pensiamo che viene dopo 1 giornata di grandi acquisti come quella vissuta ieri e un dato macroeconomico l’occupazione americana che ancora una volta delude le attese degli esperti.
A rinfrancare l’animo degli investitori ha provveduto Jean-Claude Trichet, che ha difeso la scelta da parte della Banca centrale europea di effettuare interventi sui titoli di Stato italiani e spagnoli, aprendo così a nuovi potenziali aiuti per BTP e bonos.
Il titolo migliore sul nostro listino principale è Ubi Banca, che guadagna quasi 4 punti percentuali, seguita da Campari e Mediolanum.
In positivo anche Eni, Intesa Sanpaolo, e Unicredit.
Si sgonfia a metà seduta, in scia ai dati negativi del mercato russo, la giornata di Fiat. Peggio, sempre nel comparto industriale, Pirelli e Finmeccanica.
Domani Piazza Affari proverà a chiudere la settimana col 3º segno verde consecutivo, 1 rarità di questi tempi che anche in un contesto di crescita globale deteriorata potrebbe dare investitori in segnale di fiducia su cui ripartire.
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