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Closing bell 2 settembre, ancora un venerdì nero

9/2/2011

Il venerdì nero dei listini europei cancella i flebili segnali di speranza di una settimana di rialzi


Piazza Affari è la peggiore tra le borse europee, ma non è tanto il mercato azionario a preoccupare, quanto il ritorno della tensione sul fronte dei titoli di stato.

lo spread tra i nostri Btp e i bund tedeschi torna ai livelli che, a inizio agosto avevano spinto la Bce all’intervento.

A destare perplessità tra gli investitori è soprattutto la mancanza di chiare indicazioni sulle modalità e i tempi di implementazione della manovra in discussione al parlamento.

Timori che si allargano a macchia d’olio anche oltre oceano: la crisi del lavoro negli stati uniti non sembra in alcun modo mitigarsi e i mercati internazionali pagano lo scotto di questa stasi nella ripresa.

Tra i più bersagliati dalle vendite sono ancora i titoli industriali, con Fiat che si riaffaccia ai 4 euro per azione, e i bancari.

Unicredit e Intesa Sanpaolo non riescono a dare segnali di ripresa e tornano vicini ai valori minimi dell’anno.

E in questo rinnovato scenario di tensione, torna la corsa ai beni rifugio.

In poche ore l’oro guardagna più di 50 dollari l’oncia e si riavvicina ai 1900 dollari l’oncia.

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