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4/2/2021 | Redazione Advisor
“Sebbene ad oggi sia ancora contenuto, crediamo che il mercato dei bond sostenibili nel mercati emergenti sia destinato a crescere quest’anno a un ritmo progressivo, in risposta sia al bisogno urgente di finanziare le sfide globali ambientali e sociali, sia alla domanda in aumento da parte degli investitori”. Questa è la previsone di Jana Velebova, senior portfolio manager di BlueBay Asset Management.
Il gestore si aspetta anche che “gli emittenti non utilizzino questo meccanismo di uso dei proventi solo per finanziare progetti green & social idonei, ma anche che colleghino anche sempre di più i costi di finanziamento al raggiungimento di target di sostenibilità rilevanti, come già fatto pioneristicamente nei mercati sviluppati da una nota azienda energetica italiana nel 2019 e da una cartiera brasiliana nei mercati emergenti nel 2020, tramite le obbligazioni indicizzate alla sostenibilità, i ‘sustainability-linked bond’ (SLB) introdotti di recente. Nel 2020, di tutte le emissioni sovrane e corporate nei Paesi emergenti, sia in valuta forte che locale, quasi 100 miliardi di dollari avrebbero potuto essere classificati come green, social o SLB, sebbene le definizioni e le strutture continuino a variare in base alla tassonomia considerate”.
“Le emissioni di green bond – ricorda l’analista - sono state stabili, soprattutto nell’Asia emergente, negli ultimi cinque anni, mentre i bond sociali e sostenibili rappresentano un fenomeno solo recente negli emergenti e, in qualche modo, incentivato dalla crisi da Covid-19. Non ci aspettiamo solo che le emissioni sostenibili accelerino, replicando l’incremento esponenziale già visto nei mercati avanzati, ma crediamo anche che arriveranno a interessare tutte le regioni emergenti e tutto lo spettro del credito. L’anno scorso abbiamo assistito alla prima emissione di un bond high yield green e del primo social bond sovrano emergente. Ci aspettiamo che quest’anno vengano esplorate nuove frontiere”.
“La rapida crescita del mercato dei bond sostenibili – sottolinea l’esperta - presenta molte esternalità positive per il mercato nel suo complesso, ma non è priva di sfide. Dato che ci troviamo nelle prime fasi dello sviluppo di questo mercato, bisogna fare ancora molta strada in termini di tassonomia e classificazione, ma anche a livello di argomentazioni contro alcune delle critiche che spesso vengono sollevate nei confronti di questi strumenti innovativi, come ad esempio la mancanza di provvedimenti contro la mancata coerenza con gli obiettivi green e sociali”.
“In qualità di investitori, dobbiamo essere selettivi e detenere debito di emittenti con standard elevati, lavorando al contempo con l’industria per incentivare una maggiore standardizzazione e un miglioramento della regolamentazione di questo mercato nascente molto promettente”, conclude Velebova.
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