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10/19/2020
L’impegno per l’innovazione nell’ambito dei fondi comuni è destinato a ridursi nei prossimi anni, perché gli asset manager vogliono ridurre i costi per gli investitori, attraverso strumenti più economici, come gli ETF, i conti separati, e le offerte di CIT (collective investment trust). E' quanto emerge dal report “U.S. Products and Strategies 2020: Prioritizing Investment Products Initiatives” redatto da Cerulli Associates.
Negli ultimi anni, il settore dei fondi comuni di investimento ha dovuto fare i conti con la compressione delle commissioni, sulla scorta di una crescente domanda da parte degli investitori per prodotti a basso costo. "Gli investitori vogliono prodotti a basso costo e sono disposti ad accedervi attraverso una varietà di strumenti", afferma Brendan Powers, direttore associato di Cerulli.
Il potere contrattuale dell’acquirente è diventato un fattore significativo, che contribuisce alla compressione dei margini, con un impatto sui gestori attivi e passivi. “Le capacità di contrattazione collettiva degli intermediari e dei consulenti per gli investimenti consentono loro di perseguire in modo più aggressivo una politica di riduzione dei prezzi da parte degli asset manager. Inoltre, possono anche accedere a strutture di investimento a basso costo che in passato non erano per loro disponibili ", aggiunge Powers.
Dal 2017, più della metà dei product manager ha attribuito un'elevata priorità alla creazione di nuovi veicoli di investimento, cercando di fornire maggiore flessibilità ai clienti nella scelta del modo in cui desiderano utilizzare le strategie di investimento. Secondo la ricerca, ciò si tradurrà in una proliferazione di exchange-traded fund (ETF), conti gestiti separatamente (SMA), fondi di investimento collettivo (CIT), fondi a intervalli e altre offerte di veicoli in futuro.
Allo stesso tempo, il settore ha registrato una diminuzione degli asset manager che offrono fondi comuni di investimento, poiché alcuni sono usciti dall’industria mentre altri si sono fusi o sono stati acquisiti da altre società. "Nel secondo semestre del 2020 si contano 90 gestori di fondi comuni in meno rispetto al 2015", aggiunge Powers. Nonostante il calo, secondo il report, gli asset manager rimangono comunque ottimisti sulle prospettive di questi strumenti, grazie al loro appeal e all’ampio utilizzo che ne viene fatto dagli investitori.
Nel portare avanti la loro strategia di sviluppo dei prodotti, gli asset manager dovranno costantemente valutare la loro gamma di offerta per garantire che ogni prodotto abbia un prezzo competitivo e ragionevole rispetto ad altre strategie e al resto della loro linea di prodotti. "Sta diventando una necessità offrire un ampio numero di wrapper se un'azienda vuole distribuire le sue strategie attraverso i vari segmenti di ricchezza e verso i canali retail e istituzionali", osserva Powers. "Tuttavia, è necessario disporre di tariffe simmetriche per evitare conflitti di interesse per i clienti", conclude.
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