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10/19/2020 | Redazione Advisor
Siamo da poco entrati nell’ultimo trimestre dell’anno e la dimensione del mercato high yield sta toccando nuovi picchi negli Stati Uniti, in Europa e nei mercati emergenti. Dopo un andamento piatto registrato a partire dal 2015, in particolare nei paesi sviluppati, l’high yield sta ora vivendo una nuova fase di crescita, in grado di controbilanciare in maniera rapida il declino dell’ultimo lustro. Andrey Kuznetsov, senior portfolio manager per la divisione internazionale di Federated Hermes, ne analizza le ragioni.
“Alla base di questa crescita vi è un mix di fattori, tra cui quello più determinante è da ricercare nel numero record di società declassate da investment grade a high yield” spiega il portfolio manager. “Queste società e le loro obbligazioni sono i cosiddetti fallen angel, ma gli afflussi sul mercato ad alto rendimento, fino a ora, non riflettono nessuno degli scenari più pessimistici previsti durante il sell-off dello scorso marzo. Questo perché le Banche centrali hanno annunciato misure radicali a supporto dei mercati del credito, i governi hanno introdotto pacchetti di sostegno e le società hanno risposto rapidamente, stabilizzando così il proprio stesso rating”.
“Inoltre, il mercato dei leveraged loan continua a non trovare slancio perché non beneficia più del supporto derivante dall'aumento dei tassi d'interesse. Negli ultimi cinque anni, proprio questa dinamica aveva aiutato il mercato dei prestiti a cannibalizzare parte delle emissioni high yield” prosegue Kuznetsov..
“Infine”,conclude, “la rapida risposta alla necessità di consolidare la liquidità ha portato quest'anno a un alto volume di emissioni, in particolare sul mercato statunitense”.
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