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9/16/2020
A dispetto della crisi causata dal Covid-19 e dell'incertezza economica e politica di questi mesi, i mercati azionari sono tornati a salire nel corso della pausa estiva, sulla scorta del ritorno del'appetito per il rischio degli investitori. L’oro è calato leggermente, mentre i tassi a lungo termine statunitensi e tedeschi sono saliti. Tuttavia, secondo Gilles Guibout, gestore del fondo PIR AXA WF Framlington Italy, AXA Investment Managers, "l’indicazione più forte che ci arriva dal mese d’agosto è sul lato delle valute, sulle quali ci sono stati volumi enormi. Il dollaro si è ulteriormente indebolito e, se questo dovesse continuare, potrebbe finire per avere un impatto sulla crescita delle aziende europee."
"Nel corso del mese, il Ftse Italia All Share NT è salito del 2,74%" prosegue Guibout. "I settori ciclici (industria, consumo discrezionale, energia, finanza) hanno attratto le preferenze degli investitori a scapito dei settori difensivi della salute o del consumo di base, che sono stati penalizzati anche dalla debolezza del dollaro statunitense. Un’altra conferma del ritorno dell’appetito per il rischio anche in Italia è la performance delle small cap, che ad agosto hanno ancora una volta ampliato il rialzo, mettendo a segno un progresso del 4,8%".
Dopo performance così robuste, secondo il gestore i mercati potrebbero prendersi una pausa. "Nelle prossime settimane, mentre i mercati azionari accoglieranno certamente con favore un annuncio su un possibile vaccino per il Covid-19, sembra che gli attuali livelli delle valutazioni offrano un potenziale di rialzo limitato. Ulteriore incertezza sulla robustezza della ripresa o sulla capacità dei governi di implementare i piani di sostegno all’economia potrebbero preparare la strada per una correzione".
"L’attenzione degli investitori sarà anche sul voto di settembre in Italia," evidenzia ancora il gestore, "per il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, in concomitanza con le elezioni regionali e comunali. Ma non ci aspettiamo sorprese su questo fronte".
"Continuiamo più che mai ad essere selettivi nella scelta dei titoli, privilegiando quelle società che offrono reali potenzialità di crescita del fatturato e/o dei margini, unica garanzia della capacità di generare risultati e dividendi sul lungo periodo" conclude Guibout.
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