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Elezioni USA, non così importanti per gli investitori

8/11/2020 | Lorenza Roma

Secondo la view di GAM Investments l'esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti potrebbe non contare molto per gli investitori


Si avvicina sempre di più il momento tanto atteso delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Julian Howard, lead investment director, multi asset portfolios di GAM Investments, analizza i diversi possibili esiti delle elezioni USA e il loro impatto sui mercati. Il Coronavirus ha accelerato il declino di una cultura politica che dalla metà degli anni Novanta era diventata sempre più partitica. Per alcuni investitori la situazione è comprensibilmente snervante, ma va ricordato che il rapporto tra la politica statunitense e i mercati finanziari non è diretto. Nonostante i timori dei democratici ridistribuzionisti o dei repubblicani populisti, il mercato azionario statunitense ha avuto la tendenza a prosperare sulla scia delle elezioni americane, con pochissime eccezioni. Questo in certi casi può essere semplicemente dovuto al sollievo garantito dal fatto che il circo della campagna elettorale si conclude finalmente con ogni anno elettorale. Ma può anche essere che le incertezze delle elezioni semplicemente non facciano muovere l’ago della bilancia quando si contrappongono alla costante crescita economica dell'America, all'innovazione dinamica, alla gestione aziendale di primo livello e alla liquidità dei mercati azionari. Tuttavia, il 2020 è un anno che richiede di essere esaminato più da vicino dagli investitori, vista la già citata pandemia di Coronavirus e il conseguente shock economico. La posta in gioco è teoricamente più alta del solito e le differenze in termini di politica potrebbero davvero contare, soprattutto data la relativa resilienza del mercato di quest'anno.

 

Per quanto riguarda i candidati stessi, se il presidente Trump dovesse assicurarsi un altro mandato di quattro anni, è possibile che la belligeranza con la Cina possa aumentare, che un altro picco di Coronavirus possa andare fuori controllo e che il deficit fiscale diventi ingestibile. Se è vero che i costi di servizio sono bassi e che le obbligazioni sono state acquistate dalla Federal Reserve, rimangono dubbi sul fatto che l'entità del prestito possa continuare ad aumentare senza conseguenze. D'altra parte, la tassazione delle imprese con un secondo mandato Trump resterebbe probabilmente bassa facendo seguito all’intervento dell'attuale amministrazione, il Tax Cuts and Jobs Act del 2017. Ciò significherebbe che le grandi imprese negli Stati Uniti continuerebbero ad essere incentivate a mantenere le loro riserve di liquidità nel paese, consentendo un accesso immediato e senza penalità per gli investimenti futuri.

 

Sul fronte dei democratici, l'irresponsabilità fiscale non può essere considerata un pericolo relativo, data la posizione repubblicana appena descritta. È tuttavia probabile un aumento dell'imposta sulle società e sulle plusvalenze per dimostrare una distribuzione più equa del carico fiscale in America. Anche la regolamentazione relativa all’ambiente si farebbe più stringente, e i costi per alcune imprese aumenterebbero di conseguenza. Per quanto riguarda il commercio internazionale, mentre persone come Elizabeth Warren non amano la globalizzazione "manipolata", è improbabile che le relazioni con i partner commerciali siano così controverse come lo sono state sotto l'attuale amministrazione Trump. La volatilità del mercato vista nel 2018-19 come risultato di un'amara retorica commerciale potrebbe essere evitata sotto una futura presidenza democratica.

 

Infine, c'è naturalmente lo scenario in cui Trump vince su tutta la linea. Se da un lato una tale prospettiva susciterà senza dubbio sgomento in alcuni trimestri, dall'altro assicurerebbe probabilmente un "business as usual" per il capitalismo americano sotto forma di tasse contenute e bassa regolamentazione. Le elezioni americane del 2020 sono state descritte come imprevedibili e non si aveva un clima socio-politico così febbrile dalla fine degli anni Sessanta. Ma nessuno dei possibili risultati elettorali oggi indica un disastro imminente. Secondo il manager di GAM Investments, queste elezioni potrebbero semplicemente non contare molto per gli investitori. 

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