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Mercati: terzo trimestre incerto e l'inflazione cala

6/23/2020

Secondo l'analisi di GAM potrebbero esserci degli ostacoli lungo la strada verso la ripartenza nei prossimi mesi


Un secondo trimestre da dimenticare e molte speranze riposte nel terzo. Con questo pensiero i mercati si accingono a fare il giro di boa di questo 2020 tutt'altro che facile da interpretare e gestire. 

Tra i fattori che potrebbero rallentare la tanto agognata ripresa ci sono la possibilità di nuovi contagi, il commercio globale ed eventuali fallimenti societari. A dirlo nella sua analisi è Michael Biggs, macro strategist e investment manager di GAM Investments. Qualche dato: "Il rimbalzo è già integrato nelle aspettative e quindi anche nei prezzi degli asset. La crescita degli Stati Uniti dovrebbe essere pari al 15% nel terzo trimestre rispetto al precedente (tasso annuo destagionalizzato). Inoltre nel Paese il forte aumento dei risparmi delle famiglie fa pensare a una notevole domanda repressa e l'aumento della spesa sosterrebbe il rimbalzo quando l'economia si aprirà nei prossimi mesi. Detto questo, i fallimenti continuano ad aumentare e i prestiti bancari hanno iniziato a diminuire. Questi rischi potrebbero portare a un rimbalzo deludente che danneggerebbe i prezzi degli asset" spiega l'esperto di GAM.

 

Diverso lo scenario che vediamo in Cina dove "il rimbalzo è stato finora molto forte in seguito alla graduale riapertura dell'economia nel secondo trimestre. Crediamo che questo sia di buon auspicio per il resto del mondo nel terzo trimestre. All'inizio si è ripresa solo la produzione, ma in seguito si sono rafforzati anche i servizi" spiega Biggs. Come si diceva prima il commercio rappresenta un'incognita: "Le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti e il Giappone sono superiori ai livelli del 2019, anche se la domanda in entrambi i Paesi è sostanzialmente più debole. Se le esportazioni cinesi rallenteranno nei prossimi mesi, è probabile che la produzione seguirà lo stesso andamento".

 

Per comprendere il vero impatto di questi rischi dovremo attendere ancora un po'. "Mentre le prospettive di crescita rimangono incerte, l'impatto di questi shock è stato chiaramente deflazionistico nel breve termine. L'inflazione core dei mercati sviluppati è scesa per due mesi consecutivi, il che è estremamente raro. Allo stesso tempo, le banche centrali stanno facendo tutto il possibile per stimolare la crescita. Tutti questi fattori si combinano per creare una prospettiva potenzialmente positiva per la duration conclude Biggs.

 

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