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Ripresa post-Covid, i possibili scenari

6/11/2020

Come si prospetta la ripresa economica globale una volta terminata l’emergenza pandemica? L’outlook di LGIM


Quali scenari si prospettano per la ripresa economica globale una volta terminata l’emergenza pandemica? Quale sarà l’impatto sulle diverse asset class? Su questi interrogativi si è concentrata l’analisi di Sonja Laud, cio di Legal & General Investment Management, che ha esposto l’outlook della casa di gestione britannica per il secondo semestre 2020 nel corso di una videoconferenza con la stampa.

 

Sonja Laud (nella foto) ha spiegato che data l’elevata incertezza riguardo alla diffusione della pandemia, si possono delineare più scenari possibili, ai quali è stata attribuita una probabilità di realizzazione. L’ipotesi più accreditata  (50% di probabilità) prevede una ripresa piuttosto fiacca dell’economia globale, che lascerà molte cicatrici: fallimenti di molte aziende e disoccupazione elevata, insieme a un calo di produttività e investimenti. Il secondo scenario più probabile (40%) è decisamente più ottimistico, ed è caratterizzato da una ripresa economica globale robusta anche se parziale, con un ritorno alla “normalità” entro la fine del 2021.

 

Il cio di LGIM ha evidenziato come molte economie siano destinate a vedere un crollo senza precedenti del PIL nel secondo trimestre dell’anno, ma la buona notizia è che i lockdown e le misure di contenimento hanno contribuito a mettere sotto controllo i contagi, e grazie a questo molti paesi stanno lentamente e gradualmente riprendendo l’attività. Ciò significa che probabilmente assisteremo ad una crescita forte nel terzo trimestre man mano che tutti noi potremo avventurarci fuori di casa: si tratterà di una ripresa che inizialmente potrebbe assumere una forma a “V”. Tuttavia, il livello di attività si manterrà ben al di sotto della norma, recuperando solo il 50% del crollo dovuto al Covid-19.

 

Poiché molti governi continueranno a muoversi con cautela nella ripresa delle attività dopo l’emergenza, le aspettative di LGIM sono che per la fine dell’anno ci troveremo in mezzo tra il primo e il secondo scenario. Con la scoperta di un vaccino, è possibile un ritorno alla normalità per la fine dell’anno prossimo, ma è molto probabile che la disoccupazione rimarrà elevata e si comincerà ad intravedere il pieno impiego solo nel 2022. Senza un vaccino invece saremo costretti a convivere con il distanziamento sociale, che esacerberà le cicatrici descritte sopra, riferite allo scenario più probabile. Le conseguenze socioeconomiche di una elevata disoccupazione che si protragga a lungo, e il degrado che questa potrebbe causare, sono fonte di grande preoccupazione per tutti.

 

Dal punto di vista dell’asset allocation, Sonja Laud spiega che una recessione di bilancio tipicamente verrebbe associata a un trend di diminuzione della leva e un calo dei pay-out da parte delle imprese. Le tematiche legate alla solvibilità di lungo termine per le aziende non sono state risolte. Per dirla in termini semplici, non tutti i modelli di business saranno in grado di sopravvivere in futuro. Questo potrebbe essere positivo per il credito, assumendo che l’ondata di default e downgrade sia prezzata correttamente.

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