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8/10/2011
Torna il panico sui listini e affonda Piazza Affari, in una delle peggiori sedute dell’anno che porta il nostro indice principale, il FTSE MIB, ai minimi dai giorni della più neri della crisi nel marzo 2009.
Vendite su tutti i settori, ma è ancora una volta il mondo bancario a pagare più caro il prezzo del terrore sulle Borse.
A guidare i ribassi Intesa Sanpaolo, che perde quasi 13 punti percentuali e affonda ai minimi storici.
In picchiata anche le altre grandi banche del nostro paese, da Unicredit a Ubi, passando per Mps e il banco popolare, la seduta si chiude con passivi vicini al 10%.
Ma le vendite si estendono anche agli altri settori.
Molti dei titoli più importanti del nostro mercato conoscono una giornata da dimenticare:
Fiat, Eni e Generali precipitano e fanno registrare segni rossi pesantissimi
E questa fuga dai mercati azionari si riflette immediatamente in una forsennata caccia senza freni ai pochi beni rifugio rimasti sui mercati:
il franco svizzero, nonostante i nuovi interventi della banca centrale elvetica ritocca i massimi storici sull’Euro
ed è senza freni la corsa dell’oro, che sfonda la barriera dei 1800 dollari l’oncia e prosegue nella sua marcia al rialzo che dura da mesi.
Completamente cancellata dalla memoria la buona performance dei nostri titoli di stato.
In mattinata collocati 6 miliardi e mezzo di Bot a 12 mesi, con un rendimento in netto calo rispetto a giugno.
Merito dell’intervento della Bce che ha permesso di tirare il fiato anche allo spread, ma le ultime ore della giornata hanno dimostrato che sul mercato azionario questa fiducia non è decisamente arrivata.
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