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Azionario USA, verso la fine di un ciclo

4/23/2020

Secondo gli esperti di Amiral Gestion il trend di sovraperformance dell’azionario americano è destinato a interrompersi


Finora il Covid-19 non ha minimamente intaccato la sovraperformance dell’azionario statunitense, ma secondo gli esperti di Amiral Gestion ora è il momento di approcciare questa asset class con una certa cautela. A partire dalla crisi finanziaria del 2008 l’equity USA è più che quadruplicato, mentre le altre borse non hanno nemmeno raddoppiato il loro valore (in dollari), e la ragione principale di questa sovraperformance è stata la velocità di crescita dell’utile per azione (EPS).

 

Tuttavia, secondo gli esperti di Amiral, a sostegno dell’EPS stanno venendo meno due importanti fattori: in primo luogo, lo squilibrio fra la quota del valore aggiunto generata dal capitale e quella generata dal lavoro è ai massimi storici. Questo divario rispetto al resto dei paesi sviluppati è emerso già nel 2000, per poi ampliarsi nettamente a partire dal 2006 a favore del capitale, e appare sempre più insostenibile in un momento nel quale la questione dei cosiddetti working poors è al centro del dibattito elettorale. “Ricordiamo anche che Donald Trump è stato eletto, quattro anni fa, grazie soprattutto ai lavoratori meno abbienti, ma durante il suo mandato questo squilibrio ha finito per accentuarsi. La lotta di classe riuscirà dunque a prevalere su Wall Street, invertendo gradualmente questa tendenza? Potrebbe accadere. In questo caso, le azioni Usa dovrebbero però deprezzarsi e non beneficiare di un premio” spiega il team di Amiral.

 

In secondo luogo “i massicci riacquisti di azioni effettuati negli ultimi anni da società americane quotate, spesso ricorrendo all’indebitamento, diminuiranno fortemente o saranno addirittura rimpiazzati da aumenti di capitale tesi a ridurre il livello di debito. Da questo punto di vista, lo scandalo delle compagnie aeree americane è un buon esempio del cambiamento in corso. Reinvestendo negli ultimi tre anni il 100% della loro liquidità in riacquisti di azioni, queste società si sono dissanguate e ora si vedono costrette a ricorrere in massa agli aiuti governativi per sopravvivere” prosegue il team.

 

“Tutto ciò avviene nel momento in cui il deficit di bilancio raggiunge livelli record, all’apice del ciclo economico, oltre che nel bel mezzo di una crisi sanitaria piuttosto mal gestita, le cui conseguenze economiche sono ancora lungi dall’essere quantificate con precisione. Tutte queste ragioni ci suggeriscono quindi la massima cautela nei confronti dell’azionario americano” concludono gli esperti di Amiral Gestion.

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