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Nel 2020 crescita moderata, ma incombe la volatilità

2/19/2020 | Redazione Advisor

Villamin di Union Bancaire Privée: “L’attività industriale e gli investimenti dovrebbero riprendersi progressivamente”


“Per il 2020 ci aspettiamo una crescita moderata, sostenuta da una stabilizzazione nei principali Paesi. L’attività industriale e gli investimenti dovrebbero riprendersi progressivamente. Prevediamo che la politica economica continuerà a essere di supporto, cercando nel frattempo di estendere il ciclo economico in un contesto di rischi geopolitici e incertezze legate all’epidemia di Coronavirus”. Norman Villamin, cio wealth management di Union Bancaire Privée (UBP), resta “costruttivo sui risky asset ma crediamo che gli investitori dovrebbero aspettarsi una crescente volatilità, considerati i venti contrari di breve periodo".

"Di conseguenza - prosegue l'esperto - la gestione del rischio sarà sempre più importante. Guardiamo con interesse alle strategie asimmetriche, comprese le soluzioni strutturate e le opzioni e selezioniamo hedge fund long-short. Ci sono opportunità interessanti anche in obbligazioni con duration lunga e valute rifugio. Per quanto riguarda l’azionario, fondamentalmente, la stagione dei risultati è iniziata in modo costruttivo, con un trend di revisioni al ribasso sugli utili che si sono stabilizzati in tutto il mondo all'inizio del 2020”.

In ogni caso, “le elevate valutazioni azionarie statunitensi sono preoccupanti. Alla luce di ciò e dell'impatto ancora sconosciuto del coronavirus sulla crescita globale, manteniamo un approccio asimmetrico cercando di partecipare al rialzo del mercato, mantenendo al contempo una protezione contro gli shock esterni alla crescita e alla fiducia. Continuiamo pertanto ad abbinare la nostra esposizione azionaria direzionale a titoli growth negli Stati Uniti e alle small mid cap in Europa con selezionate strategie di hedge fund long-short, soluzioni strutturate asimmetriche e strategie di opzioni".

Sul fronte obbligazionario, invece, “a gennaio abbiamo assistito a un rally e gli spread creditizi si sono ampliati tra i continui timori per la rapida diffusione del coronavirus che potrebbe comportare alcuni rischi al ribasso per la crescita globale. In questo contesto, il rendimento dei Treasury a 10 anni è sceso di 40 punti base ignorando in larga misura il relativo miglioramento dei dati USA e diventando una scelta di copertura contro ogni potenziale impatto sull'economia globale”.

“Tuttavia – conclude Villamin - persiste la tesi che la riduzione dei rischi di coda relativi alla Brexit e all'accordo commerciale USA/Cina, uniti alla nuova iniezione di liquidità nei mercati monetari da parte della FED, siano fattori di supporto. Ciò significa che il recente sell-off sui mercati obbligazionari rappresenta un'opportunità in alcuni segmenti”.

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