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2/6/2020 | Lorenza Roma
Come bisogna posizionare i propri portafogli nel 2020? Quali sono i principali settori su cui puntare? A rispondere a queste domande, Laurent Denize, global co-CIO e global head of fixed income di ODDO BHF Asset Management, che ha presentato a Milano le strategie di investimento del 2020.
Nel 2019 i mercati hanno registrato ottime performance. Con i dati finali del terzo trimestre, la crescita del PIL mondiale si attesta al 3,1% trimestre su trimestre annuo (contro il 3% in media sui quattro trimestri precedenti). Tutto ciò indica che la tendenza si è stabilizzata ma sotto il livello medio post crisi. Secondo Denize, è difficile che il 2020 registri performance migliori rispetto al 2019. Il problema del coronavirus potrebbe aumentare il rischio di decelerazione della crescita. Per questo è bene mantenere un atteggiamento di prudenza.
"L'indebolimento ciclico della Germania dal 2017, dovuto in larga parte al settore dell'automobile e all'evoluzione del commercio estero, ha messo in luce alcune debolezze che possono avere ripercussioni strutturali: insufficienza delle spese per investimenti, debole redditività del settore bancario", ha dichiarato Denize. Il rischio principale per il 2020 sono le elezioni americane. Secondo lo scenario dell'esperto, Trump verrà rieletto e questo potrebbe creare volatilità e incertezza sui mercati. "Non solo ha la capacità di destabilizzare praticamente tutto, ma è anche il primo a voler a tutti i costi prolungare il ciclo d'espansione, poichè ne va della sua rielezione nel 2020", ha rivelato Denize. Un altro fattore di rischio da tenere in considerazione è il coronavirus, che ha portato un calo del PIL in Cina dell'1,5% e 0.5 punti di crescita in meno. Per il momento l'inflazione in Europa non rappresenta un elemento di preoccupazione.
"Per quanto riguarda le opportunità per il 2020, rimaniamo ottimisti sul settore obbligazionario. Le obbligazioni B conservano un potenziale di recupero ma la selettività è più che mai necessaria", ha specificato l'esperto. Il rapporto rischio/rendimento del credito resta meno allettante rispetto a quello delle azioni, almeno in Europa. "Tenendo conto dei capovolgimenti delle società e dei rischi a lungo termine, è fondamentale ripensare oggi ai nostri modi di investire. Le nuove tendenze principali sono l'intelligenza artificiale e i criteri ESG", ha concuso Denize.
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