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8/4/2011 | federico leardini
Primo semestre in profondo rosso per Lloyds.
Nei sei mesi da gennaio a giugno la banca inglese, la cui proprietà è detenuta al 41% dallo Stato britannico, ha registrato perdite nette per 2,3 miliardi di sterline.
Risultato nettamente peggiore rispetto allo scorso anno, quando l’utile era stato di 596 milioni.
A pesare sul bilancio i costi straordinari sostenuti dall’istituto per 3,2 miliardi.
A margine dei conti il Direttore generale di Lloys, Antonio Horta-Osorio ha annunciato 15mila tagli nel personale, più del 10% della forza lavoro complessiva.
Prosegue la politica di ridefinizione dell’organico: dal 2009, infatti, la banca londinese ha sforbiciato più di 40000 posti.
Riassetto anche a lievllo di operatività geografica: la banca lascerà, entro il 2014, più della metà dei 30 Paesi esteri dove è attualmente presente e la prevista ristrutturazione porterà anche alla vendita di 600 succursali.
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