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12/20/2019 | Redazione Advisor
Chris Iggo, cio core investments di AXA Investment Managers, spiega che è “il mood ‘risk-on’ dei mercati dovrebbe proseguire anche nel nuovo anno (nuovo decennio), non ultimo perché, nel momento in cui scriviamo, sembra che gli Stati Uniti non introdurranno altri dazi sulle importazioni cinesi. I progressi verso un accordo commerciale con la Cina nell’anno delle elezioni sono ancora l’aspettativa prevalente. Salvo smentite provenienti dalle notizie, l’atteggiamento rispetto all’outlook dovrebbe essere più positivo”.
Negli USA, “le azioni sovraperformano le obbligazioni ormai da tempo, e sospetto che continueranno a farlo, dato che la Federal Reserve non prevede interventi sui tassi. In passato le fasi di sovraperformance del mercato azionario si sono concluse con un inasprimento monetario ma, almeno per il momento, sembra che la Fed abbia fatto abbastanza passi indietro e per un tempo sufficiente da impedire un’inversione".
“In questo contesto - sottolinea l’economista - i mercati con beta più elevato dovrebbero ottenere buone performance nel breve termine, obbligazioni, azioni e valute dei mercati emergenti, azioni giapponesi, obbligazioni ad alto rendimento e titoli tripla B. Queste sono state le asset class vincenti negli ultimi tre anni, e probabilmente continueranno a esserlo. Un deragliamento del rischio potrebbe giungere da un’inversione di rotta degli USA, da un evento geopolitico o da un aumento significativo delle aspettative sui tassi d’interesse, sullo sfondo di una nuova accelerazione del ciclo".
"Ah certo c’è anche la questione delle valutazioni. È tutto costoso, ma le banche centrali erogano denaro a costo zero, e la raccomandazione di acquistare nelle fasi di ribasso (buy on dips) resta valida. Gli Anni Venti potrebbero esordire in modo ruggente”, conclude Iggo.
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