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11/25/2019 | Daniele Riosa
“Come accade per le maree, anche i mercati azionari mondiali sono soggetti a fluttuazioni ricorrenti. Mentre i mesi invernali e primaverili sono considerati come tipici mesi rialzisti, gli investitori tendono a temere l'estate e l'autunno”. Questo perché, spiega Harald Berres, portfolio manager di Ethenea, “molte battute d'arresto gravi, come è stato per il lunedì nero del 1987 o per l'11 settembre 2001, si sono verificate in autunno. Dato che i mercati azionari sono stati spesso in grado di riprendersi da queste battute d'arresto tra novembre e dicembre, è nato il mito del rally di fine anno. Si tratta in realtà di un rally di dicembre che non di un effettivo rally di fine anno. Tra Natale e Capodanno, infatti, la stagione delle vacanze si traduce in un turnover di Borsa che è troppo debole per stimolare i mercati”.
L’analista si chiede se ci sarà un rally di fine anno. La sua risposta è semplice: "In realtà siamo già nel bel mezzo del rally. Nelle ultime quattro settimane tutti gli indici sono cresciuti vistosamente e, dato l'alto livello di pessimismo degli investitori, i mercati azionari sono letteralmente decollati a partire da metà settembre, con un’impennata dei prezzi. Allo stesso tempo, il sentiment è migliorato e porta a disegnare un quadro ottimistico. Dato che un ottimismo eccessivo può essere dannoso per i mercati, è improbabile che vedremo una prosecuzione del bull market a questi ritmi. Pertanto, è più facile prevedere un rally di San Nicola, festa che cadrà il 6 dicembre, piuttosto che un rally di Capodanno”.
“Del resto, alla fine dell'anno i mercati azionari hanno bisogno di consolidamento, altrimenti potrebbero surriscaldarsi e pagare poi con una correzione a gennaio 2020”, conclude Berres.
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