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Il mercato high yield offre ancora opportunità interessanti

10/30/2019 | Andrew Wilmont*

Secondo Pictet AM, il debito high yield è uno dei pochi mercati a offrire un rendimento reale positivo


Si profilano tempi duri per chi investe in obbligazioni. La maledizione dei rendimenti negativi si sta diffondendo dalle obbligazioni sovrane al credito investment grade. Secondo gli ultimi dati, sono stati colpiti 15.000 miliardi di dollari di debito societario e sovrano in tutto il mondo. E nel frattempo, il debito societario si accumula. E ci sono anche altre complicazioni. Le obbligazioni societarie stanno diventando in generale più difficili da acquistare e vendere. In un crollo di mercato, la liquidità di tali obbligazioni potrebbe dimostrarsi più una maledizione che una benedizione: poiché sono più facili da liquidare nei momenti difficili, potrebbero subire le perdite peggiori. Infatti, sono le prime ad essere scaricate durante qualsiasi fase di vendita massiccia (sell-off).

 

A prima vista, tutto ciò pare molto negativo per il debito high yield. Ma le cose non stanno esattamente così. I fondamentali delle obbligazioni non investment grade suggeriscono che queste sono in grado di sopportare flessioni economiche. La loro resilienza riflette in parte il fatto che buona parte del rendimento high yield deriva dalle cedole. Nel corso di un ciclo economico, dalla crescita alla recessione, il 110% del rendimento totale nel credito high yield proviene dal reddito, compensando quella che è, in media, una piccola perdita di capitale. Ciò significa che i ritorni dell'investimento non si basano su una forte crescita economica, ma sulla capacità delle società di pagare i costi degli interessi. Mentre ci avviciniamo all'ultima fase del ciclo economico, il mercato high yield continua a offrire interessanti opportunità e una fonte sempre più preziosa di reddito, se gestito in modo conservativo.

 

Per noi di Pictet Asset Management, Il controllo del rischio è fondamentale. La conservazione del capitale e il mantenimento della liquidità sono al centro del nostro approccio. Pertanto ci concentriamo sulla diversificazione, in particolare scegliendo di non acquistare oltre il 5% di un'emissione esistente, evitando le emissioni obbligazionarie che sono troppo piccole per avere una liquidità sufficiente, oltre che ponendo dei limiti all'esposizione ai singoli settori. I nostri analisti sono specializzati a livello settoriale e considerano sia i titoli investment grade che quelli high yield, facendosi un'idea completa di ciascun settore.

 

Per massimizzare l'opportunità di reddito, ci avvaliamo di analisi bottom-up per setacciare il mercato alla ricerca di anomalie di prezzo. Attualmente, il debito delle società cicliche e non cicliche è valutato in modo simile, eppure le società i cui profitti sono fortemente connessi al ciclo economico saranno più volatili in caso di un rallentamento economico rispetto a quelle le cui merci e servizi sono sempre richiesti. Pertanto siamo  sovrappesati sui non ciclici, quali le telecomunicazioni e le trasmissioni via cavo. Per contro, nell'ultimo anno, siamo rimasti sottopesati sia sul credito italiano che su quello britannico nella convinzione che le valutazioni non riflettono i rispettivi rischi politici di questi paesi. 

 

*Andrew Wilmont, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management

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